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domenica 26 agosto 2012

Il maestro di equitazione (la figlia che non ti aspettavi).



Negli anni settanta facevo parte della scuderia di equitazione della nazionale.

Ero tra i giovani talenti dell'equitazione italiana, che si distingueva sul prato, gareggiando contro le blasonate scuole equestri tedesche e inglesi, le migliori. La mia specialità era il trotto con percorso e salto ad ostacoli.

Nella mia lunga carriera sportiva ho vinto tantissimi gran premi.
Dopo essermi ritirato dall’attività agonistica, sono riuscito a crearmi una scuola ippica tutta mia, di notevole pregio, molto apprezzata dagli allievi che l’hanno frequentata.
Tra questi ci sono stati anche dei grandi campioni e altri che promettano di diventarlo.

Negli anni dei successi mi son preso molte soddisfazioni.
La notorietà e l’aspetto fisico mi hanno aiutato a sedurre le più belle donne della borghesia romana ed europea.

Oggi, a distanza di trenta anni, sono un vecchio singolo e le soddisfazioni me le prendo con le allieve, le più troie.
Faccio sesso con diverse ragazze che frequentano la mia scuola equestre.
Tra queste la preferita è Margherita. Una splendida ragazza di diciannove anni, figlia di un direttore bancario.

La cosa curiosa è che venti anni prima mi ero scopato la madre; era stata una delle prime allieve della mia scuola.
All’epoca avevo terminato da poco la carriera equestre e alle soglie dei quaranta anni stavo iniziando i primi passi nell’attività d’istruttore.
La madre di Margherita era una ragazza libertina e molto ossessionata dal sesso. Le piaceva scopare nei modi più strani.
Aveva visto un film francese in cui la protagonista seduta sul cazzo del fantino, si faceva scopare mentre il cavallo era lanciato al galoppo,  godendosi gli affondi indotti dal movimento del destriero.
Volle fare la stessa esperienza con me. Debbo ammettere che le sue fantasie anche se erano folli mi eccitavano, così accettavo di metterle in pratica con grande partecipazione emotiva.

Quando si sposò, lasciò l’Italia seguendo il marito negli Stati Uniti. Ho saputo che alcuni anni dopo si era separata da lui ed era andata a vivere in un Ranch Texano.
Margherita all’età di quindici anni rientrò in Italia scegliendo di vivere con il padre.
La prima cosa che chiese fu di iscriversi alla mia scuola di equitazione.

Margherita dimostrò subito di avere talento come amazzone, ma anche come estimatrice del cazzo.

Quando iniziò a frequentare la scuola, non credevo che potesse avere inclinazioni per il sesso estremo. Era una ragazza a modo, delicata, con un’educazione apparentemente pudica.

Generalmente le più puttane tra le allieve le individuo subito. E quando ci provavo, andavo sempre in meta.
Con Margherita all’inizio non fu così, anzi fui sorpreso nel scoprire che aveva una natura libertina e degna di essere messa alla pari con quella zoccola di sua madre, molto simile all’imperatrice Messalina .
La famosa sovrana Romana, moglie dell’imperatore Claudio, che uscendo da un lupanare (il bordello dell’antica Roma), in cui si era introdotta camuffata da matrona per soddisfare la fame di cazzo, confidò alla sua ancella di essere stanca ma non sazia.

Margherita la sera in cui manifestò la sua attitudine ai piaceri del cazzo si era trattenuta intenzionalmente nella scuola, raggiungendomi nelle scuderie.
Quel giorno ero intento a strigliare “morello”, uno stupendo esemplare di cavallo andaluso scuro come la pece, quando una voce proveniente dalle mie spalle mi destò da quel momento magico.
Il tempo che passavo a governare il mio morello lo consideravo sacro perché si conciliava perfettamente con la contemplazione. Non essendo sposato ho sempre trattato i miei cavalli come membri della mia famiglia.
Morello è una creatura mansueta e intelligente. Quando lo accarezzo, mi trasmette l’essenza della sua anima. C’è un rapporto empatico tre noi.

“Il suo cavallo è bellissimo!

Mi girai e trovai Margherita. Il suo viso angelico era incorniciato in lunghi capelli biondi. I suoi occhi azzurri fissavano quelli scuri di Morello. Il contrasto cromatico risaltava subito. Sembrava che fosse in estasi.

Margherita, sebbene avesse diciannove anni, sembrava ancora un’adolescente. Il suo viso era bello come quello di un angelo dipinto da Botticelli.
Il corpo era esile ma resistente agli sforzi che il cavallo le imponeva nelle dure esercitazioni.

Aveva molto talento, che ha curato quando era bambina nel ranch di sua madre. Forte di questa esperienza ha appreso subito le basi del dressage, sapendo interpretare le intenzioni dei movimenti del suo cavallo, e guidarlo quindi nelle combinazioni e nel trotto, con una eleganza raffinata.

Era l’allieva preferita e contavo di farla diventare una vera campionessa.
La rispettavo molto come atleta, per questo non mi sarei mai permesso di insidiare la sua virtù, che ritenevo una cosa sacra.

Le allieve che mi scopo sono ragazze lascive, di facili costumi, poco inclini all’equitazione, quindi non sono interessate a diventare delle atlete ma discrete cavallerizze.
Frequentano la scuola solo per uno status simbolo, piuttosto che per passione, scelta connessa all'agiatezza economica. Sono figlie di ricchi annoiati, ciniche e disposte a tutto pur di avere vantaggi personali.  
Alcune sono delle belle fighe, le più snob le prendo subito nel mio gruppo, poi con la scusa di impartire lezioni private, la sera nelle scuderie mi diverto a sollazzare il cazzo con le loro giovani fiche vogliose.

Con Margherita, invece, nonostante fosse una bella ragazza, giocavo pulito, perché dimostrava molto attaccamento e passione per la disciplina equestre.
“Come mai sei ancora qui?
“Papà ha avuto un imprevisto! Mi ha detto che avrebbe fatto tardi!
“Ma sono già le sei passate! Ti accompagno io? Se vuoi?
“Grazie! Adesso chiamo papà e gli chiedo il permesso!

Tirò fuori il cellulare dallo zaino. Dopo aver discusso per alcuni minuti.

“Papà si scusa! E’ rammaricato per il disturbo che le sto creando ed acconsente perché, purtroppo, non essendoci soluzioni ha bisogno del favore!
“Per me non è un disturbo? Vieni ti accompagno!
“Maestro? Prima di andare via vorrei che lei finisse di governare il suo cavallo! Mi dispiacerebbe che per colpa mia lo privasse delle carezze e delle attenzioni con cui lo sta strigliando!
“Tranquilla Margherita! Continuo dopo!
“Ma ci vuole almeno un ora per arrivare a casa mia, e sono due se considera il tragitto di ritorno! La prego finisca il lavoro?
“D’accordo, però dovresti informare tuo padre! Si preoccuperebbe se tu arrivassi in ritardo!

Prese il cellulare.
“Papà! Volevo informarti che il maestro dovrà finire un lavoro! Si! Ne ha per almeno un ora! Come? Per mangiare! Si! Ci fermiamo al Mac donalds?  Si!  Si! Glielo dico! Va bene papà glielo dico!”

Dopo aver posato il cellulare nella tasca dei jeans:

“papà mi ha detto di offrirle la cena al Mac Donalds!
“ahahah Stai scherzando? Quella te l’offro io! Mi farebbe molto piacere!

Sorrise: “Adesso occupiamoci di Morello!

Getto lo zaino in un angolo, si tolse il pullover rimanendo in maglietta e jeans. La scuderia era climatizzata, la temperatura non scendeva mai sotto i diciotto gradi.

“Cosa faccio?
“ahahahah ok! To! Prendi questa spazzola e comincia dal collo! Mi raccomando delicatamente!

Era uno spettacolo ammirarla, mentre si curava di Morello. Lo accarezzava con dolcezza, baciandolo delicatamente sulle guance. I suoi lunghi capelli biondi si confondevano con la lunga criniera nera dello stallone.

Tutto stava procedendo bene quando accadde l’episodio che sconvolse i miei sensi.

Ero intento a spazzolare la schiena di Morello e Margherita era dalla parte opposta.
Ad un certo punto non la vedo più e nello stesso istante sento le sue mani che tastano la mia cerniera lampo. Mi blocco e fisso basito il mio grembo.
Scorgo le sue manine delicate che si muovono sullo zip dei pantaloni. Aprono la cerniera e dopo alcuni secondi,i sentono le sue dita che cingono lo spessore del cazzo.
Somatizzo immediatamente quella situazione eccitandomi con una rapida erezione. Il cazzo diventa duro come la roccia, e pulsante come un motore a scoppio.

Margherita, dopo aver macchinato all’interno dei pantaloni, riesce ad estrarre il cazzo facendolo spuntare dal mio grembo, grosso e pulsante, facendo urtare la cappella contro il ventre del cavallo.
Le sue manine bianche si impossessano con forza del palo scuro, maneggiandolo con delicatezza.

La sega fu prima lenta,  poi diventa frenetica.
Margherita per dare più efficacia alla sua azione si era inginocchiata sotto la pancia del cavallo, che in quegli istanti se ne stava calmo e mansueto.

Dopo aver menato il cazzo in tutta la sua lunghezza, vedo avvicinare la sua bocca alla cappella.
Inizia un lavoretto di lingua che spazzola lungo le linee e sul tronco del cazzo. Poi, le sue labbra si avvolgono attorno al nerbo e si spostano verso la base facendomi sentire il tepore delizioso della cavità orale.
Chiudo gli occhi per gustare quel piacevole pompino.

Fu una sorpresa scoprire che quella ragazza, oltre ad avere talento nell’equitazione, aveva anche una buona attitudine al bocchino. Segno che non era così angelica come pensavo.
La mente ritornò al passato, nello stesso luogo, richiamando le sensazioni che provavo dai meravigliosi pompini che mi pratica sua madre.
Dopo essermi ripreso da quel terremoto di adrenalina, cha mi stava sconvolgendo la mente. Gettai la spazzola, afferrai la sua chioma bionda e tenendola ferma iniziai a chiavarla in bocca, facendo oscillare come onde i suoi lunghi capelli.
Dovetti fermarmi più volte per dargli la possibilità di fargli sputare i conati di saliva mischiata al vomito, e quindi farla respirare.

“Vieni! Andiamo laggiù! Saremo più comodi!

In un angolo c’erano alcune balle di fieno. Mi tolsi la giacca e la posai sopra la paglia.
Ero eccitato e la mente era alterata dalla libidine. Mi sedetti e cinsi il corpo giovane di Margherita, tastandolo in ogni dove. Lo trovai sodo e vigoroso. Le tolsi la maglietta e notai che non portava il reggiseno.
Fui sorpreso nello scoprire che era una finta magra. Il suo corpo esile era in realtà sodo e le sue tette erano molto sviluppate.
Ci immersi subito la faccia, baciandole e succhiando i capezzoli induriti dall’eccitazione.

“mmmmmm si mmmm mi piace…

Gli sfilai la cintura dei pantaloni.
Lei mi aiuto nell’azione di svestimento dell’indumento, muovendo le sue anche, fino a far scendere i jeans attillati. Le mutande fecero la stessa fine.
Quando la vidi nuda rimasi senza fiato. Bella e slanciata. I suoi capelli biondi, lunghi, le cadevano sulle spalle e sulla schiena. Sembrava una ninfa. Una giovane dea. La pelle era candida come la neve. Labbra carnose e rosse, occhi azzurri, sembrava una figura fantastica, un immagine erotica disegnata da une mente ispirata dalla bellezza.
In quel contesto, in mezzo alla paglia, appariva come una ragazza di Playboy.  Era un bocconcino prelibato. Giovane e tonica. In passato non mi ero mai soffermato ad osservarla in modo così attento.

Fu una piacevole sorpresa scoprire che aveva un corpo ben sviluppato e proporzionato nel complesso.
Se non si fosse dimostrata così aggressiva non avrei mai avuto la possibilità di scoprire la sua bellezza.
La feci sedere al mio posto. Mi inginocchiai tra le sue gambe spalancate, poi, incuneato tra le sue cosce aperte, come un cane idrofobo, con la bava sulle labbra, immersi la bocca nelle sue parti intime.

“Mmmmmmmmmm si mmmm mi piace mmm
“non pensavo che fossi così troia! Mmm Un diavolo travestita da angelo hahahaha
“ahahah non mi andava che ti scopassi solo le altre! non mi guardavi neanche di striscio! Non sai quanto ho sofferto, aspettando questa occasione mmmmmmm
“Se me lo avessi chiesto! Ti avrei accontentata! A me piacciono le puttane!
“a me piace sorprendere hahaha mmmmm ti ho sorpreso? Hahah mmmmm si leccami! Sei fantastico mmmmmmmm
“tu sei una fantastica troia mmmmmmm
“lo so! Non si direbbe vero ? mmmmm
“l’aspetto inganna sempre! Hahahah adesso ti mangio la fica! Diavoletta! Mm
“Si mmmmm mangiala è tutta tua mmmmm

La figa era coperta da un pelo biondo e riccio. Le labbra erano candide come la neve. La carne viva era rosa e unta di umori. Appena ci ficcai le dita si inumidirono di una sostanza appiccicosa. Era bagnata fradicia.
Le sue mani mi scompigliavano i capelli grigi, e mi tiravano in mezzo alle sue cosce, come se volessero farmi entrare in quella tana infuocata dal desiderio.

Dopo averle lavorato la figa, divorandola in ogni parte:

“Ti prego chiavami! Ora!
“Ti accontento subito! E’ anche il mio desiderio! Ho il cazzo che mi sta esplodendo!
“fallo esplodere dentro di me! mmmm

Mi alzai con il busto, restando inginocchiato tre le sua cosce oscenamente divaricate. Nella tipica posizione della cortigiana.
Brandendo il cazzo come una mazza, schiacciai la cappella tra le fenditure della fica. Diedi una leggera spinta e vidi il resto del cazzo scivolare dentro quella giova passera bionda.

Aaaaaaaaaaaaaaaa si si mmmmmmmmmmmmm chiavami forte mmmmmmm son la tua puttana e voglio essere la migliore mmmmmmm
“sei sulla strada giusta! To to to to mmmm
“si si mmmmm fottimi forte mmmma cavalcami come il tuo morello! Mmmm sono la tua cavalla mmmm

Dopo alcuni colpi penetranti, lei si allungò con la schiena sopra la balla di paglia,  io la seguo distendendomi sopra di lei, con le sue gambe appoggiate alle spalle, ficcando il cazzo profondamente, con maggiore impeto, fino a schiacciare con forza i coglioni tra i suoi glutei.

“Si si godo mmmm si godo mmmmmmmmmm
“si si mmmm sei una piccola troia mmmmmm mi piacciono le puttane mmmm
“si si scopami forte mmmmm

Mi faceva impressione scopare una ragazza con il viso da adolescente, mentre il suo corpo era sviluppato e forgiato per il sesso. I suoi occhi azzurri mi fissavano incantati. Adesso che li vedevo da vicino mi resi conto che la tonalità dell’azzurro era molto simile ai miei occhi. Strana coincidenza.
Mentre la ficcavo, la sua bocca si contorceva dal piacere, e le pareti vaginali pulsavano a causa dello stimolo che il mio cazzo le provocava durante la selvaggia penetrazione.

Il pelo grigio del mio ventre urtava contro il suo pelo riccio e biondo. Era un’evidente differenza cromatica che risaltava la differenza di età che mi separava da lei.
Dopo averla chiavata per un quarto d’ora la feci mettere a pecorina, con le ginocchia poggiate sulle balle di paglia.

Vederla in quella posizione era come ammirare una meraviglia del mondo. Margherita era nata negli Stati Uniti, e sembrava una tipica teenager americana.
In passato avevo molto apprezzato le Playmate apparse sul famoso quotidiano e, in quel momento, mi sembrava di averne una davanti al mio cazzo.

I colpi furono devastanti, e tali da suscitare il suo impeto con acuti che riempivano la scuderia, e nello stesso tempo iniziai anche a ficcarle il dito medio nel culo.
Il dito penetrò senza alcuna resistenza. Fu una sorpresa trovare quella tana completamente sfondata. Faceva impressione vedere quel buco così slabbrato tale da poterci vedere dentro.

Quando passai all’ano, il cazzo scivolò dentro ballandoci. Mi sentivo a disagio. Il mio cazzo non era piccolo, anzi, ma trovare un buco così largo mi dava una sensazione strana. Comunque, dopo quel momento di perplessità, mi ripresi e continuai a ficcare dentro il suo culo con lo stesso impeto con cui l’avevo scopata.

“Mmmm si mi piace prenderlo nel culo! È la mia passione!
“vedo che qualcuno te lo ha allargato per bene!
“In America ho avuto dei ragazzi di colore! C’e n’era uno che aveva un cazzo enorme! A lui piaceva scopare nel culo a me pure hahahah
“quando si dice ti spacco il culo! Lui te lo ha rotto a dovere ahahah mi hai fatto venire in mente una cosa!

In ufficio custodivo un grosso vibratore, un regalo di un’allieva che le piaceva scopare e, nello stesso istante, sentirsi il culo riempito da quello oggetto artificiale.

“Aspetta! Vengo subito!

Ritornai subito.

“Questo è quello che ci vuole! Credo che abbia il volume giusto!
“mmmm si iiiiiiiiii dai infilamelo nel culo mmmmmm
“prima lo devi bagnare con la tua saliva! Dai succhialo!

Glielo infialai in bocca spingendolo in fondo alla gola. Lo mossi fino a quando la sua saliva lo rese brillante alla luce delle lampade.

Quindi le andai dietro, puntai la cappella di quel grosso cazzo di plastica contro il buco del culo oscenamente sfondato e iniziai a spingere nello sfintere.Entrò senza problemi.

Mmmm lo sento mmmm si mi piace mmmm
“questo è grosso! Ma vedo che il tuo culo è bello aperto to to
“si si si spingilo dentro lo sento mmmm mi piace mmmm

Era lungo e grosso, ma il suo culo era molto dilatato e lo accoglieva tutto dentro. Una volta all'interno presi a muoverlo velocemente, facendolo entrare fino alla base.

Mmmm si mmmm si mmmm è bellissimo mmmmmmmm
“adesso mi stendo sulla balla e tu vieni sopra di me! Ti lascio il cazzone nel culo!

Dopo alcuni minuti la ragazza si fece impalare dal mio cazzo, in un piacevole smorza candela. Il fallo artificiale era profondamente conficcato nel suo culo.

Mmmmm si mmmmm sto impazzendo nmmmmmm

Mentre la scopavo da sotto, con una mano spingevo il grosso fallo nell’ ano, coordinando le spinte con il movimenti del suo scoscio sul mio grembo.

Mmmm mio dio ooo mmm non resisto! È bellissimo! Mmmm

In quel momento sentivo le pareti della sua fica che si contorcevano. Nello stesso istante anche i miei coglioni si erano induriti nello scroto e anelavano a dare al cazzo il suo momento di gloria.

In preda al desiderio di sborrare, da sotto diedi alcune spinte che la sollevarono, poi, dopo una serie di colpi devastanti…

“Mmmm si si si mmmm si sborrami dentro mmmm
“Troia, sei una troia… puttana aaaaaaaa mmmmmm
“Ooooooooo si sono una puttana mmmmmm si i mmmm

Fluidi di sborra uscirono copiosi riempiendole l’utero. Continuai a muovermi fino all’ultima stilla di seme. Me la baciavo, la stringevo e le succhiavo le meravigliose tette. Era un’emozione indescrivibile scoparmi quella ragazza, bella, angelica, ma dannatamente puttana.


In poco tempo divenne la mia ninfetta preferita.
Anche lei volle scopare nuda in groppa a morello, mentre ere lanciato al galoppo.
Le emozioni che provavo con lei, erano diverse. Possedeva un fascino diverso dalle altre, che mi attirava come la calamita. Le avrei dato anche la luna se me lo avesse chiesto.
 
Un pomeriggio, mentre ero appoggiato sulla staccionata del recinto ad ammirare la grazia con cui Margherita eseguiva gli esercizi ippici.

“Ciao Alberto!
“Ciao Giacomo!

Era il papà di Margherita.

“ti devo parlare.
“Dimmi!
“E’ una cosa delicata! Preferirei parlarti in privato!

Pensai – cazzo aveva capito!  Lo guardai, non era incazzato. Quindi mi aspettavo una scenata moderata. Forse mi avrebbe solamente chiesto di smettere di scoparle la figlia. Pensai a venti anni prima. Mi sono sempre chiesto se lui fosse stato a conoscenza della tresca che c'era tra me e la sua ragazza.

“Vieni siediti! Prendi un whisky?
“Si grazie! Forse ci vuole per quello che sto per dirti!

Quella frase mi fece preoccupare. Non sarà successo qualcosa alla madre di Margherita?

“Adesso ti pregherei di ascoltare senza interrompermi. E’ da anni che cerco dirti una cosa che ti riguarda!
“Mi devo preoccupare? Riguarda Margherita?
“Si riguarda lei! No! nulla di preoccupante! Anzi!
“Dimmi hai tutta la mia attenzione!
“Margherita è tua figlia!

Il bicchiere mi cadde dalle mani.

“Cosa? Spiegati?
“Venti anni fa tu avevi una relazione con mia moglie.

Imbarazzato feci cenno solo con la testa.

“Tranquillo, ero consapevole di avere come ragazza una grandissima puttana. Tra me e lei c’era un accordo,  potevamo fare i cazzi nostri salvaguardando il rapporto.
“Lo avevo sospettato, eri troppo sereno per i miei gusti!
“Già, torniamo alla paternità! allora quando lasciammo l’Italia, Sara era incinta di due mesi!
“Coma fai ad essere certo che sono il padre?
“Perché io sono sterile!

Rimasi basito. Fui colto da un senso di angoscia, perché mi resi conti di essermi scopato mia figlia.

“Avrei dovuto venire prima a parlarti! Prima che te la scopassi! Sono arrivato tardi!
“Che cazzo dice? Sei uno stronzo! Per colpa tua ho fatto un’azione deplorevole! È incesto!

Mi appoggiai disperato allo schienale della poltrona. Sapeva tutto. Sapeva anche che stavo scopando con mia figlia naturale.

“Tranquillo non sono qui per giudicarti! Son qui per farti una proposta!
“Una proposta? Che cazzo vuoi? E’ un ricatto?
“ahahah no! Nessun ricatto! Da un anno circa, anch’io ho una relazione con mia figlia! In sostanza viviamo come marito e moglie!
“Dovevo immaginarlo! Cosa ti aspetti da un debosciato come te! Ora cosa vuoi da me?
“ahahah Certo! adesso arriviamo al motivo dell’incontro! Sono sicuro che ti piacerà!

Che faccia di bronzo, rideva delle mie disgrazie.

“Che favore vuoi da me?
“Margherita mi ha raccontato i particolare dei vostri incontri! Sei un mandrillone, non c'è dubbio, e ti piacciono le troie come lei, anche come me! L’altra sera mi ha confessato che gli piacerebbe scopare con tutte e due, contemporaneamente. Ha lasciato intendere che lo prenderebbe volentieri nel culo e nella figa!
“Sei un animale! Perché vuoi coinvolgermi nelle tue turpitudine?
“perché ti conosco bene! del resto siamo le sole persone al mondo che possono dare a Margherita emozioni forti! Mio caro amico l’incesto ha infiammato anche la sua mente! Perché,  lei sapeva benissimi che tu eri suo padre!

Ero sbalordito, non avevo più nulla da dire.

Mi sembrava un incubo, era incredibile: in un solo giorno avevo trovato una figlia che non ti aspettavi, scoprendo che era la più grande troia che abbia mai conosciuto.

Pensai: "questo o lo pesto! oppure......

Comunque: L’idea non mi dispiaceva.

Cosi va la vita

Guzzon59 (Claudiogusson@ymail.com)

sabato 11 agosto 2012

La nuora e la famiglia in vacanza in camper.


Quell’anno mi ero stufato delle vacanze tradizionali. 

Soprattutto dei centri vacanza, con animazione inclusa.
Erano vacanze che si consumavano nell'angusto spazio di un albergo e inuna spiaggia affollata, con tanti bambini che non facevano altro che correre e urlare.
Quindi dissi basta.

Ne parlai con mia moglie e i miei due figli.
Ci siamo riuniti in conclave discutendo a lungo e alla fine abbiamo trovato un accordo con tanto di fumata bianca. Le prossime sarebbero state diverse dal solito, più avventurose: La vacanza l’avremmo fatta con il camper e più precisamente un camper tour.

Marco fu subito entusiasta della scelta, e pose come condizione che ci fosse anche la sua fidanzata Ilaria, conosciuta appena un mese prima.

Alessia fu l'unica contraria. Lei preferiva in ogni caso i centri vacanza con le animazioni, perchè era interessata ai giovani animatori.
Alessia è una ragazza briosa e, direi, anche di facili costumi. Quando un ragazzo gli piaceva faceva di tutto per attirarlo nella sua ragnatela e spolparlo fino all’osso. Si trasformava in una feroce mantide religiosa, che consumava i propri amanti fino all’estremo.
Un’estate, in un centro vacanze, mi fece sentire in imbarazzo, perché il passa parola mormorava che si era scopato tutto lo staff del centro e alcuni clienti, compreso l'attempato cuoco, un napoletano di cinquanta cinque anni.

Non è una bellissima ragazza, è quasi robusta, ma sopperisce alla carenza estetica con un’inclinazione da baldraccona.

Dopo l'accordo, iniziai a cercare un’agenzia di noleggi. Ne ho visitate parecchie prima di trovare il Camper adatto alle nostre necessità.
Alla fine di una lunga odissea riuscì a trovare il mezzo idoneo che poteva accogliere comodamente cinque persone.
Le cuccette erano tre, di cui due matrimoniali e una singola. Era perfetto per le nostre esigenze.

Dopo aver trovato il mezzo di trasporto, cominciai subito ad organizzare il viaggio.
Con la famiglia studiammo gli itinerari da percorrere, con cura scegliemmo quelli lontani dalle grandi città, che comprendevano i piccoli borghi delle maggiori località medievali dell'Umbria, della Toscana, delle Marche e del Lazio. 
I luoghi scelti per la sosta non erano tutti attrezzati, e per questo abbiamo inserito altre aree periferiche che anche se prive di strutture, erano almeno situati vicino a laghi o fiumi.
Alla fine il programma fu definito in ogni dettaglio. Lo chiamammo Camper tour.

Alessia, tuttavia, continuò a mostrarsi polemica, e non perdeva occasione per dimostrare il suo disappunto, frapponendo mille difficoltà, compreso l'insorgere d’eventuali malattie epidemiche e la difficoltà a ricorrere alle cure ospedaliere.
Nonostante le sue eccessive insistenze, nessuno ha ceduto di un solo millimetro.
Alla fine si arrese davanti alla maggioranza compatta. 
Alessia, infine, accettò di partecipare, suo malgrado, ai preparativi del viaggio e all'equipaggiamento del Camper.

Alla vigilia della partenza invitai tutta la ciurma in pizzeria.
Era l’occasione giusta per ripercorrere l’itinerario e fare l'inventario dei materiali, per evitare di escludere quelli più importanti, che poi ci avrebbero fatto comodo avere.

Pizzeria del “Moro”. Alessia scelse un tavolino sul terrazzo.
La serata era calda e la leggera brezza dava un senso di benessere.
Stavamo consultando il menù, quando arrivò Marco con la sua fidanzata Ilaria.

Ilaria è una ragazza altissima. Marco le arriva appena oltre le spalle, credo che lo superasse di almeno dieci centimetri.
La mia famiglia non è di statura elevata. L'altezza media non va oltre il metro e settanta.
Marco ha la mia stessa corporatura, solo che la sua è quella di un giovane vigoroso e senza pancia.

Alessia e mia moglie non vanno oltre il metro e sessantacinque. In ogni caso, l'imponenza d’Ilaria non ci creava alcun fastidio.

In quella circostanza ciò che attirò la mia attenzione fu l'abbigliamento d’Ilaria. In estate le ragazze, com’è noto, sono più nude che vestite. Ilaria non sfuggiva a quel canone di stile.
I capelli biondi tagliati a caschetto, stile Valentina. Una maglietta di cotone rosa, scollata, che non arrivava oltre l'ombelico, scoperto.
Una gonna bianca a balze e corta fino a metà coscia. Ma ciò che esaltava la sua conturbante bellezza, come una ciliegina sulla torta, che per poco non mi fece arrestare il respiro, furono le parigine bianche, calze leggere che arrivavano appena sopra le ginocchia.

Fu la prima volta che mi capitava di soffermarmi su di lei. Ormai ero abituato a vederla perennemente in jeans. Quella sera invece mi aveva colpito il suo abbigliamento succinto.

Non c’era dubbio, era una cavalla imponente che difficilmente passava inosservata. Poi in quella mise da playmate era superba.
Notai subito gli sguardi allupati degli altri uomini presenti in sala che si soffermavano con cupidigia sulle sue fattezze, occhiate libidinose, insidiose che la seguivano nei movimenti fino al nostro tavolo.

Ciao papà! Allora siamo pronti?
Buona sera!
Ciao Ilaria! Sedetevi! Adesso chiamo il cameriere e ordiniamo! Prima il piacere e poi il dovere! Discuteremo dopo aver mangiato!

Ilaria fece il giro del tavolino per sedersi alla mia destra. Tirò fuori la sedia, prima si accomodò su un lato e poi girò il busto verso l’interno del tavolino.

Quel mezzo girò sembrò che l'avesse fatto a rallentatore.
Non so se è stato solo la mia impressione, ma fu un attimo lunghissimo, in cui ogni fotogramma del suo scoscio si era impresso nella mia mente.
Del resto non poteva essere diversamente perché quel gesto fu caratterizzato da un elemento piccante, che lo fece diventare straordinariamente sublime.
Il respiro si bloccò in gola dallo stupore.

Nel momento in cui Ilaria girava il busto per accomodarsi al tavolo, aveva spalancato le gambe, la minigonna si era spostata verso l’interno scoprendo lo scoscio.
Gli occhi mi stavano uscendo dalle orbite, quando scoprì che non portava le mutande.
Il taglio della sua figa, palesemente slabbrata, segno che quei due avevano scopato da poco, mi aggredì facendomi vacillare l'equilibrio dei sensi.
Alzai lo sguardo imbarazzato e, nello stesso istante, mi accorsi che i suoi occhi mi stavano fissando, sorridenti.

Forse aveva colto quel momentaneo interesse morboso per le sue cosce, perché mi scrutava negli occhi con espressione divertita, ma assolutamente disinvolta, mostrando la stupenda dentatura perfettamente allineata.

Mi schiarì la gola con un leggero colpo di tosse. Mi sistemai il tovagliolo sulle ginocchia riprendendo il menù, con mani frementi.

Allora, che ordiniamo?

Durante tutta la serata avevo la mente occupata da quell'immagine divina, che si era fissata come una stampa nel mio cervello.

Ilaria mi aveva suscitato una reazione libidinosa d’incredibile energia.

Averla al mio fianco, ridere alle battute, che facevano vibrare il seno compatto, m’induceva a ricordare ciò che mi aveva sconvolto, la su fica nuda schiacciata sul pianale della sedia; quel pensiero mi creava un’euforia sensuale estrema, che non mi dava tregue. Il cazzo divenne e si mantenne duro tutta la serata, battendo nelle mutande in modo tale da farmi soffrire le pene dell’inferno.

Alla fine della serata, quando rientrai a casa, ero ancora arrapato, quindi mi gettai su mia moglie con grande slancio.
Erano mesi che non la toccavo neanche con un dito, per cui rimase stupita dal mio atteggiamento chiedendosi che cosa mi avesse preso.

Sfogai la bramosia per Ilaria nella sua fica, scaricando tutto il desiderio che avevo nutrito per la bella nuora; che si era accumulato come un potente esplosivo, quindi nel momento in cui le riempivo la vagina di sborra agognavo a quella di mia nuora.

Arrivò finalmente il giorno della partenza.

Ilaria si presentò con una maglietta attillata, pantaloni corti in jeansa a vita bassa, sfilettati dai bordi e scarpe da ginnastica. I capelli erano tenuti da un fiocco.
Nonostante avesse scarpe basse, ci sovrastava tutti con la sua altezza imponente.

Era una gioia poterla ammirare. Bella e disinvolta. A volte mi domandavo come cavolo avesse fatto Marco a conquistare una tale puledra?
Certamente, alla sua età, io, una come lei, potevo solo sognarla.

Marco durante il viaggio, fungeva da navigatore. Con le mappe in mano tracciava la rotta verso l’Italia centrale. Bologna, Firenze, infine si giunse nella zona delle necropoli Etrusche, al confine tra la Toscana e il Lazio.

La prima sosta fu nella bellissima cornice del parco naturale della Maremma. Dopo aver fatto rifornimento di provviste a Talamone, trovammo ai bordi di quella magnifica macchia mediterranea un’area attrezzata.
Sistemato il Camper, con le estensioni e il balconcino laterale, mia moglie si mise ai fornelli e preparò la cena.
Quella sera andammo a dormire presto perché il lungo viaggio ci aveva stancato, anche se con Marco c’eravamo alternati alla guida del mezzo.

Ogni domenica mattina, avevo l'abitudine di fare jogging lungo il viale del parco. 
Quella domenica mattina in Toscana, mi alzai molto presto per fare una corsetta, in piena natura.
Indossati i pantaloncini, la canottiera, uscì con le scarpette da ginnastica in mano, evitando, per quanto possibile, di non fare rumore.

Non feci in tempo ad aprire la porta, quando:

Mario! posso venire a correre con te?

Era la voce d’Ilaria.

Papà! dille di si! Ti prego!

Marco m’implorava con tono seccato di portarmi dietro la sua fidanzata. Chiaramente voleva che togliessimo subito il disturbo per riprendere a dormire.
Alessia era completamente in coma. Mia moglie si era alzata con me, per preparare gli zaini da portarci al seguito in occasione della visita ai borghi antichi del circondario, che avevamo programmato nel corso della mattinata.
 
Ero fuori seduto su una sedia ripiegabile ad allacciarmi le scarpe, quando vedo uscire Ilaria. Per poco non mi prende un colpo.
Sembrava la venere di Botticelli, mentre usciva dalla schiuma del mare.
Era spettinata, i vestiti su un braccio e le scarpe in mano. Non era vestita. Era in mutandine e top.
Senza veli, fu la prima volta che potevo ammirarla dal vivo e apprezzare la tonicità del suo corpo slanciato e ben modellato. Del resto a venti anni non poteva che essere superlativo.

Posò gli indumenti su una sedia. Si avvicinò alla gomma dell'acqua, aprì il getto e c’immerse il viso ed i capelli.

Faceva un caldo infernale perciò, con gusto, iniziò a bagnarsi il petto e le gambe. I rivoli d'acqua scorrevano sul corpo seguendo le sinuosità dei fianchi e dell'incavo della figa.
Si rinfrescava sotto il getto dell’acqua, muovendosi e piegandosi più volte a novanta gradi.
Mantenendo quella posizione sublime, mostrava i suoi stupendi glutei e le gambe perfettamente tornite, e quando prese a lavarsi i denti, agitava sinuosamente il suo bellissimo culo.
Era una scena troppo forte per un uomo della mia età. Il cuore mi batteva a cento all’ora. Un’incipiente erezione caratterizzò quella situazione incandescente, trasformando il cazzo in un rigido obelisco. Che sofferenza.

Non era finito lì. Quella scena fu solo l’antipasto di una colazione fatta d’emozioni estreme e di desiderio morboso.

Avevo terminato di legarmi le laccia delle scarpe e, nell’attesa, iniziai a fare stretching. Tenendo la punta del piede e flettendomi su una gamba.
Quando alzai lo sguardo su Ilaria, fui aggredito da una scena talmente scioccante che dovetti sedermi per terra per riprendermi dall’improvviso marasma dei sensi.

Ilaria, con disinvoltura, si era sfilato le mutandine e il top di cotone, rimanendo totalmente nuda; poi prese la canotta e i pantaloncini da ginnastica indossandoli con estrema serenità.

Ora non dovevo più sforzarmi di fantasticare sul suo stupendo corpo. Il cazzo, sotto l’effetto di quel meraviglioso striptease, sembrava che volesse esplodere nelle mutande. Rimasi confuso, perché non sapevo come giudicare quell’atteggiamento.
C’erano due possibilità: o era disinibita oppure una gran troia.

Mario Sono pronta! Partiamo?
Certo!

Imboccammo un viale con fondo in terra battuta che s’inoltrava nel fitto bosco. Correvamo uno a fianco all’altro. Ero talmente eccitato che non riuscivo ad aprire bocca.
La scena di prima troneggiava prepotentemente nel mio campo visivo.
Ad un certo punto la strada iniziò a seguire il greto di un fiume. Le sue acque erano quasi trasparenti. In giro non c’era anima viva.
Fatti un centinaio di metri, il fiume rallentava fino a formare una grand’ansa, simile ad un laghetto.

Ilaria iniziò a guardarsi in giro. Poi si ferma. Con le mani sui fianchi si piega in avanti per riprendere fiato.

Mario sono stanca! Facciamo una pausa?
Certo non dobbiamo mica battere il record mondiale di maratona!
ahahah si! Ci sediamo sul bordo del laghetto?

C’era un tratto di greto che sembrava una spiaggia. Il sole non era ancora spuntato. Tutto era in ombra. Il cielo si rifletteva sullo specchio dell’acqua, colorando il laghetto di un azzurro intenso. Ilaria si tolse le scarpe da ginnastica ed immerse i piedi nell’acqua.

Che bello! È fresca brrrr che bello! Mario prova anche tu! È una splendida sensazione!

Mi tolsi le scarpe e mi avvicinai ad Ilaria.

E’ vero! È una bella sensazione!
Mario! Mi è venuta un’idea! Facciamo il bagno!
Non abbiamo il costume dietro!
Non ci serve! La mia famiglia pratica il nudismo! In casa quando non abbiamo ospiti non portiamo vestiti! Quindi possiamo farlo nudi! Che ne dici?

Ero imbarazzato. Non mi aspettavo una situazione così provocante. Non avevo la minimia idea di come avrei reagito. Ero di mentalità retrograda rispetto ai suoi genitori. Probabilmente avrei incontrato difficoltà a mantenermi neutro davanti ad una donna nuda. Soprattutto bella come lei.

Veramente Ilaria .. io.. cioè noi.. non siamo abituati a..

Non feci in tempo a finire la frase che Ilaria si spogliò sotto i miei occhi, gettando gli indumenti sul greto. Era nuda, bellissima. La ragazza stava superando i limiti di guardia. Metteva a dura prova il mio autocontrollo. Nuora o no il suo atteggiamento era palesemente provocatorio.

Dai Mario! vieni!

Camminò verso il centro del laghetto, svelando una natura selvaggia e meravigliosa, che mi affascinava. Continuò a muoversi, flessuosa, lasciando una scia dietro di se, fino ad immergersi completamente, poi si tuffò nuotando verso il largo.
Riemerse pochi secondi dopo.

Dai Mario! è bellissimo.. l’acqua è fredda! Vieni!

La guardai – pensando: Carpe diem! ma chi se ne frega delle convenzioni!

Quindi, seguendo solo i miei istinti e non quelli della ragione, mi tolsi la canottiera i pantaloncini e le mutande.
La ragazza seguì con attenzione quello spogliarello, senza perdersi un solo momento. Il suo sguardo divenne più intenso nell’istante in cui tolsi le mutande e l’imponente erezione spuntò in aria, come una molla, oscenamente, campeggiando presuntuoso sotto il mio ventre.
Mi era impossibile celarla.
Per togliermi dall’imbarazzo di quell’erezione incontrollabile, m’immersi subito nell’acqua nella speranza che non mi avesse notato e fiducioso che il freddo calmasse il bollente spirito, che stava animando la mia mente.

Nuotai cercando di stare il più lontano possibile da Lei. Fu del tutto inutile perché fu Ilaria ad avvicinarsi.

Ad un tratto non la vidi più, poi avvertì le sue mani che abbrancarono il mio cazzo e, cosa sorprendente, la sua calda bocca che avvolge il tubero duro come il marmo.
 
"Porca miseria! questo no me lo aspettavo!

Ora non avevo più dubbi sulla natura spregiudicata di quella ragazza. Il suo nudismo non era esibizionismo fine a se stessa, e, secondo il mio metro di misura, la provocazione di una puttana. Smisi di considerarla come la candida fidanzata di mio figlio e la pensai come una donna, un po’ zoccola, da cui trarre il massimo piacere fisico.

Dopo alcuni colpi di bocca, la vidi uscire dall’acqua come una sirena, sembrando Afrodite spumeggiante e bella come il sole. Il suo sguardo era splendente ed eccitato.
Il dado era stato tratto. Era inutile indugiare oltre davanti a quella proposta indecente. Davanti a me c’era una femmina vogliosa di scopare.
Senza pensarci oltre, giacché il suo gesto era stato eloquente nello scopo, con la mente sconvolta dalla libidine, l’afferrai dai fianchi e la tirai verso di me, incuneando il cazzo palpitante tre le sue cosce.
Era più alta di me, perciò la cappella invase quel triangolo di piacere, urtando contro la fessura della fica.
Le sue tette, considerato la sua statura, erano esattamente allineate alla mia bocca. Mi fu facile mordere i capezzoli e succhiarli con ingordigia.

Mi trasformai in un feroce predatore, divorandola di baci e di carezze.
In quella situazione concitata le strusciavo la cappella tra le cosce, stimolando le labbra della fica. In pratica ci stavamo masturbando.

In quella cornice naturale, di una bellezza paradisiaca, mi sembrava di vivere un sogno.

La presi in braccio e la portai verso la riva, ci sedemmo nell’acqua bassa. Rivivendo nella mia mente le scene di Laguna Blu. Appena mi coricai con la schiena nel freddo liquido, lei s’inginocchiò tra le mie gambe aperte abbassandosi sul grembo.
Le sue mani s’impossessarono subito del mio cazzo, ghermendolo con una grazia incredibile.
Dopo averlo menato con forza, piega il capo e inizia a leccare e succhiare la cappella.
La contemplavo incantato, intanto che s’impegnava con accanimento in un sublime pompino. La troietta era brava.

La dolce nuora, ogni tanto, interrompeva il bocchino, sostituendolo con un lavoretto magistrale della punta della lingua, che spazzolava lungo l’asta ed i bordi della capella, e delle mani affusolate, che soppesavano con piacevolezza i coglioni.

“mmmm sei brava a stimolare il cazzo! Sono fiero di te! Sei una degna nuora!
"e tu un suocero arrapato hahah

Dopo essersi divertita, si alza in piedi e mi cavalca facendo collimare la sua meravigliosa fica sulla mia bocca.

“mmm adesso fammi sentire la tua lingua!

Era una visione celestiale.
Quel sublime triangolo si era insinuato nella mia mente come un tarlo.
Vederlo da vicino, poterlo leccare, succhiare, baciare, strusciare con la lingua, era una gioia infinita.

Solcai frizzante le fenditure di quella giovane fica, prima con la lingua e poi con il dito medio, separando le piccole labbra per poterci ficcare in profondità la punta della lingua.
Il suo corpo vibrò compatto, quando la lingua toccò la carne viva.
Scoprì che il buco del culo era già sfondato, e fu un piacere leccarlo e penetrarlo con il dito indice.
Mentre rovistavo con la bocca tra il buco del culo, il perineo e la fica, la sentivo tremare e ansimare.
La troia stava godendo, e somatizzava quelle sensazioni in un’azione impetuosa della sua bocca sul mio cazzo, perché lo mordeva e lo succhiava come una ventosa.
Quel moto mi provocava sensazione di brividi alla schiena.

Mario scopami! Ho voglia!
“Anche io! Vieni su di me!

Mi montò come un cavallerizza, impalando in profondità il cazzo nella sua calda fica.
Il suo bellissimo corpo s’incastrò al mio, in un meraviglioso smorza candela, da quel momento in poi entrambi ne avremmo tratto il massimo diletto possibile.

Si appoggiò con le mani sul petto e iniziò a muoversi come se fosse posseduta dal diavolo. L'azione del corpo era impressionante.

Si agitava con lo scoscio attaccato al mio grembo, quasi incollato, con il cazzo profondamente ficcato nella vagina, oscillando con forza solo il bacino, come un’odalisca. Era meravigliosamente selvaggia.

“Mmmmm si iiiiiiiiii mmmmm godo ooooo
“to to mia bella puttana di nuora… ti piace il cazzo di tuo suocero?
“Si si si si mmmmm mmmm si godo! Fottimi come una puttana mmmmmm
“Si! lo sei! sei la mia puttana! To to to!

In quel momento le pareti della fica si contorcevano come calde morse.
S’intuiva che la troia stava avendo degli orgasmi.

Ci roteammo in acqua, e dopo esserci fermati lei prese il mio posto, in una sublime missionaria. Le sue gambe s’innalzarono in aria, come due lunghissime torri, posandosi sulle mie spalle. In quella posizione cercai di allungarmi sopra di lei, per dare più forza alla penetrazione.

Era una donna imponente. Mi sentivo un nano sopra di lei. Ma la voglia di farla godere era tanta, per cui, sorreggendomi con la punta dei piedi, riuscì a sovrastarla e scoparmela con energia in profondità, solo i coglioni restavano fuori dell’uscio.

“mmmmmm mmmm mi fai impazzire mmmmm
“hai una fica bollente! Mmmmmmm to to to

Nell’aria si sentivano i suoi lamenti, oltre ai classici rumori dei boschi, acuti di uccelli che sinceramente non conoscevo, il tutto sottolineato dallo sciabordio dell’acqua e del cazzo che penetrava senza soluzione di continuata in quella giovane e ingorda fica.

La bella sirena cantava come un usignolo; il suo lamento si accordava divinamente con quelli di quel paradiso terrestre, incassando con viva partecipazione l’azione devastante del mio cazzo.

“Mmmmm si iiiii mmmmmmmm godo oooo come una puttana mmmmmm
“si!  la mia puttana gode! come una cagna to to  mmm

Il suo corpo, uno splendido monolite, vibrava compatto.
In quel marasma dei sensi ci ribaltavamo nell’acqua e lei scopava con enfasi e senza interruzioni.
Senza staccarmi da lei spingevo il bacino in mezzo alle sue lunghissime cosce, cercando di penetrarla in profondità.

"Ahhhhh ohh si mmm si  Mmmmm si godo ooo mmm

In quel trambusto, ci davo alla grande, con spinte poderose, fino ad avvertire chiaramente l'urto della punta del cazzo contro le cervici dell’utero.
Le sue mani sembravano artigli di un aquila, per quanto mi serravano forti a lei.
Le tette massicce e sode, vibravano e sussultavano con moti ondosi, come un gustosissimo budino.

Era giovane bella e selvaggia.

cambiammo posizioni, fini a quando, a pecorina con le gambe spalancate, le sue cosce si rivelarno lunghe, rispetto alle mie, per cui mi era impossibile mettermi in ginocchio dietro di lei, non raggiunendo la sua altezza.
Dovetti scoparla quasi in piedi. Tenendo le ginocchia leggermente flesse; in quella posizione sembravo un fantino in piena corsa.
Fottevo la sua figa tenendomi afferrato dai suoi fianchi stretti e muovendo solo il bacino.
Il cazzo in ogni modo lo tenevo costantemente in azione, spingendolo senza tregua dentro quello inferno, sconquassandole la vagina dal piacere.

“ahhhh mm si ohhhhh Mmmmmm si iiiiii mmmmmmmmm
“Sei un dono divino! Che sorpresa scoprire la nuora troia mmmmm to to mm

A un certo punto la sento cedere, e si stende sulla spiaggia a bocconi, io, senza perdere il contatto dal suo corpo e dalla sua bollente fica, la seguo nella caduta, allungandomi sopra di lei.

In quel modo avevo la possibilità di chiavarla comodamente da tergo e, contemporaneamente, di toccarla, baciare le spalle, il collo, stringere le tette, insomma era un pranzo abbondante e conturbante ed ero l'unico commensale, una vera abbuffata di sesso.

“Ahhhhhhh si si mmm ohhhhh Mmmmmm si mmmmm sto impazzendo oo
“Sei un diavolo mmmm to to to

La posizione si prestava perfettamente per realizzare una fantasia che in quel momento mi stava balenando nella mente. Mi staccai da lei.

“No! no che fai?
“Aspetta!

Le feci allargare le gambe, restando inginocchiato in mezzo, presi a leccarle il buco del culo. Perfetto era già stato spianato. Il dito entrò facilmente, e l’orifizio dopo alcuni affondi si adattò subito al volume delle dita.
Dopo averlo lavorato a dovere, il culo fu pronto ad accogliere il mio cazzo.

Mi allungai di nuovo sopra di lei.
Brandendo il cazzo schiacciai la cappella contro il buco del culo. Lo strofinai fino a quando il grosso bulbo allargò l’orifizio e s’insinuò nello sfintere, poi una spinta energica ed entrai con il resto del nerbo.

“Ahhhhhhh si mmm si si iiiiiiiiiii mmmmmm mi piace scopare con il culo mmmmmm
“non vedevo l’ora di sfondartelo!
“troppo tardi! Mmmm si mi piace scopare dal culo mmmmm ohhhhh
“Sei una nuora porca! Mmmmm
“Ahhhhhh a te piacciono le ragazzine? L’ho capito da come mi guardavi quando sono entrato in casa vostra mmmm Porco!
"Certo! Perché sei una manza degna del mio cazzo! e sei una grande maiala!
"mmm ahhhh si mi piaci quando mi tratti da troia! mmmm 
 
La sua mente depravata m’incitava a forzare il ritmo. Così l’afferrai dalle anche e cominciai a martellare pesantemente il suo ano. Il cazzo scivolava dentro fino alla base dei coglioni, che sbattevano contro le labbra della fica.

Nell’aria aleggiavano i suoi lamenti e lo sciabordio del cazzo mentre penetrava lo sfintere ed urtava con i coglioni nell’acqua.

"ahhhhhhhh Mio dio! sto godendo! Mmmmm si si si godo oooooo mmmmm

Dopo quella intensa maratona anale, arrivai al culmine della resistenza. I coglioni si erano irrigiditi nello scroto e anelavano di sfogare la loro spremuta di sperma.

Il cazzo era diventato duro come l’acciaio e penetrava senza deformarsi, come la punta di diamante di una trivella petrolifera. I conati di sborra spingevano alle radici del cazzo desiderando di uscire e inondare quel giovane buco del culo.
Aumentai gli sforzi fino allo estremo sacrificio. Colpi secchi e devastanti.

“Ahhhhhhh si mmmm si mmm si mmmmmmm dio mmmmmm muoio ooooo mmm
“To to, diavolo che non sei altro mmmmm sei la mia puttana mmmmmmmmm
“Ahhhhhh si ohhhhh si si mmmmmm sfogati nel mio culo mmmmmmm

Mi abbandonai sopra di lei, con la pancia schiacciata contro i lombi, liberando il mio cazzo da quella tensione che lo teneva in azione. Esplose dentro lo sfintere, riempiendolo di sborra fino a farlo straripare dai bordi dell’orifizio.
Quando tirai fuori il cazzo dalle sue natiche, notai un pertugio oscenamente allargato e impregnato di sborra.

Esausto, mi lascio cadere al suo fianco per riprendere fiato.

“Ilaria! Accidenti che scopata!
Sei stato grande! Nessuno finora mi aveva scopato in questo modo! Lo sai? Che è la prima volta che l’ho fatto con una persona anziana!
ahaha anziana! Non sono poi così vecchio! A cinquanta anni me la cavo anche bene!
Accipicchia sei stato forte, anche meglio di alcuni ragazzi!
ahaha non ci sono più i ragazzi di una volta hahahaha adesso rivestiamoci e facciamo finta di avere fatto jogging ! domani si replica?
Certo, che puttana sarei? Domani, dopodomani per tutto il puntantuour! Ahahahahah Già ora sei la mia puttana! E’ il caso di battezzare la vacanza con il nome Puttantuor hahaha
ahahah è vero hahahahahah

Arrivammo al campo, molto affamati. La ginnastica ci aveva fatto consumare molte energie.
Ilaria, fedele al suo ruolo di puttana, si era rivelato un vero terremoto d’adrenalina. Quindi divenne un’impresa impegnativa gestirla come voleva lei. Ormai il dato era stato tratto, e, aimè, speravo che mio figlio Marco mi aiutasse a sfiancarla un pochino.

Era una vera ninfomane, si concedeva senza alcun ritegno sia a Marco che a me, ogni circostanza era un’occasione da non perdere per scopare.

Addirittura, da grande troia che era, lo volle fare anche in una necropoli degli etruschi, a Cerveteri.
In una cripta di tufo, con naturalezza, dopo avermi fatto un pompino mozzafiato, s’inginocchiò sulla tomba della matrona implorandomi di incularla, perché si credeva la sacerdotessa delle vestali.
Era folle, ma straordinariamente sensuale.

Quella fu la colazione, il pranzo che seguì si rivelò ancora più piccante: la figlia.

Alessia sospettava qualcosa. Aveva notato il cambiamento d’umore d’Ilaria, soprattutto la sua sfacciataggine nel mostrarsi mezza nuda davanti a me. Senza alcun imbarazzo.
Nonostante si sapesse che nella sua famiglia si praticava il nudismo, ad Alessia quel modo di comportarsi iniziò a fargli nascere dei dubbi.
Insomma aveva intuito che tra me e lei c’era una strana intesa. Ci osservava con insistenza e con occhio indagatore.
Come si dice in gergo: una puttana sa riconoscere una troia.

Alessia soffriva di non potere dare libero sfogo al suo carattere libertino. Gli mancavano le occasioni mondane. Le mancava la discoteca, le feste con le amiche, ma soprattutto la vacanza nei centri turistici con animazione, insomma si capiva che soffriva per quella forzata astinenza da cazzo.
Passava molto tempo nel camper a dormire. Si annoiava a morte.

Una mattina tutto cambiò.

Si alzò anche lei. In scarpette, pantaloncini e canotta si unì a me e Ilaria.

Dopo un chilometro abbondante si sedette su un prato, completamente affaticata e senza fiato. Eravamo in Umbria.

Alessia – disse Ilaria – vieni con me! laggiù c’è un corso d’acqua! Andiamo a rinfrescarci!

Alessia fu entusiasta di quell’invito. Si alzò e seguì Ilaria fino al greto del ruscello.
Il tratto di strada si trovava in pieno bosco.
Ilaria si tolse le scarpe ed entrò in acqua. Il ruscello non era profondo, sufficiente a rinfrescare le membra sudate.
In quel tratto c’era una leggera pendenza e l’acqua scendeva a valle allargandosi. La corrente era forte e fredda, ma in considerazione dell’afa incombente, fu un vero toccasana.

Mi sedetti su una roccia. Ilaria e Alessia si stavano bagnando reciprocamente. Ridevano e scherzavano con l’acqua. Sembravano due ninfe della natura.

Ilaria, ad un Tratto, si toglie la canotta rimanendo con le tette scoperte. Alessia si bloccò a guardarla. Poi girò lo sguardo verso di me.

Dai Alessia! togliti la maglietta!

Così dicendo unendo le mani, prese dell’acqua e se la getto sul seno.

Brrrrrr che fredda! è bellissimo! Dai! Fallo anche tu!

Alessia non sapeva come comportarsi. Si girò verso di me, come a cercare un consenso. Feci segno di si, con il movimento del capo. Lei sorrise.
Alessia afferrò i bordi della canotta e se la tolse. Il suo grosso seno aggredì subito il mio sguardo.
Erano grandi con i capezzoli neri. Nonostante fossero grosse, si reggevano su molto bene. Era uno spettacolo ammirarle.
Non era finito lì.

Ilaria continuava a bagnare Alessia. Alla fine i pantaloncini erano completamente fradici rivelando nei dettagli le parti intime e i glutei.

Ilaria, alla fine, con disinvoltura se li tolse rimanendo completamente nuda. Poi si allungò nell’acqua facendosi accarezzare dalla corrente.

Era uno spettacolo straordinario. Sembrava una dea.

Alessia vieni anche tu. E’ bellissimo!

Alessia, la fissò basita. Poi si girò nuovamente verso di me. Ero imbarazzato e non sapevo cosa rispondere al suo sguardo. Alzai le spalle, come dire: fai come meglio ti pare.
Lei lo considerò un assenso. Sorridente si tolse i pantaloncini. Alessia non era depilata. Il suo pube peloso si manifestò sotto i miei occhi. Era uno spettacolo impressionante. Mostrava una figa coperta di pelo nero e riccio, che era un vero e proprio richiamo della natura.

La mia resistenza ebbe fine. Crollò come neve sciolta dal sole arroventato. Dovetti ammettere, con grande senso di colpa, che stavo bramando la fica di mia figlia. Il cazzo somatizzò quella scena con un’imponente erezione. Mi era difficile tenermi distante da quel desiderio che stava infiammando i miei sensi.

Mario vieni anche tu! È bellissimo!
Dai papà! L’acqua è fredda brrrrrrrr

Poi insieme:
Nudo! Nudo! Nudo! Nudo!
Va bene l’avete voluto voi! Vi avverto che non sono un bello spettacolo da vedere con questa pancia ahahahah

Mi tolsi la maglietta, le scarpe e i pantaloncini. Il mio cazzo non ne voleva sapere di abbassare la guardia. Lo coprì con una mano, come meglio potevo, ma era difficile nasconderlo totalmente.
La cappella ogni tanto sfuggiva e si mostrava oltre il polso.

Quel particolare non era sfuggito allo sguardo di Alessia, che fissava intensamente la mia mano.

Appena fui vicino a loro mi gettai in acqua a pancia in giù, facendomi massaggiare dalla corrente. Era veramente rilassante. L’acqua era fredda e scorreva tonificandomi il corpo. Il cazzo premeva sul fondo del ruscello, più duro che mai.

Proprio in quel momento Ilaria si mette a cavalcioni sulla zona lombare.

Sali anche tu Alessia! Divertiamoci con il nostro cavalluccio marino op op ahahahahah

Alessia esplose in una grassa risata, ed euforica segue l’esempio di Ilaria, sedendosi dietro di lei.

Dai! Cavalluccio op op op… ahahah

Sentivo sulla pelle il contatto delle loro parti intime. Ma quello che più mi stava facendo sballare la mente, fu il contatto con la figa di Alessia.

"Op op… muovi il culo hahahahah

Ilaria, in piena allegria, iniziò a farmi il solletico sui fianchi. Cominciai a muovermi come un serpente, per sfuggire a quegli stimoli insopportabili.
Anche Alessia si unì nell’azione.
Il titillamento era talmente forte che nel tentativo di disarcionarle mi voltai supino, quindi me le trovai entrambe sopra il mio grembo.

La situazione divenne subito imbarazzante, perché il cazzo duro s’incastrò contro la figa di Alessia. Ilaria invece si era seduta sul mio petto, con le gambe divaricate mostrandomi la sua fica imberbe.
Sentivo lo scoscio caldo di Alessia premere sul cazzo duro, che si era incastrato tra le labbra della sua figa bollente.

Ad un tratto succede qualcosa. Alessia inizia a muovere il bacino avanti e indietro, come un fantino, masturbandomi e stimolandosi a sua volta.
Quelle oscillazioni costringono la sua fica a stimolare la compattezza del mio cazzo, con il caldo delle labbra, che lo avvolgono come un guanto.

Ilaria intuisce subito il cambiamento di programma. Si gira verso Alessia e spinge la sua figa sopra la mia bocca. Poi afferra i fianchi di mia figlia e comincia a baciarle le tette.
La sua bocca si muove frenetica sui capezzoli nei, grossi come due ciliegie, si sposta sul collo ed infine sulla bocca di Alessia, unendosi in un bacio passionale.

Alessia, stimolata dalle carezze di Ilaria, aumentò il movimento del bacino. In pratica mi stava facendo una sega con la figa.

Ilaria nello stesso istante strofina la fica sulla mia bocca, lasciandosi leccare in profondità. Mi era difficile tenere a bada le mani. Così iniziai a toccare il culo di Alessia.

La sua pelle era morbida e liscia come il velluto.
Mi tremavano le mani, mentre le facevo scorrere sulle anche e sui glutei di mia figlia. Il cazzo divenne ancora più duro e pulsante.
Mia figlia percependo quell'improvviso ardore, aumentò il movimento delle anche e, in presa all'eccitamento fu indotto a fare un’azione imprevista.
Infatti, in preda al delirio dei sensi, seguendo il suo istinto animale, si solleva con il bacino e punta la cappella del mio cazzo contro l’apertura della fica, poi si lascia impalare in profondità.

“ohhhhhh si mmmm mmmmmm si! papà mmmmmm

Il lamento di mia figlia mi fece venire i brividi.
Il caldo infernale della sua vagina infiammata si avvolse attorno al cazzo, come una ventata di scirocco.
Appena inizia a muoversi sopra di me, avverto una scarica di adrenalina lungo la schiena. Era una sensazione incredibile, un senso di vertigine che non avevo mai provato prima di allora.
Non ero ancora preparato all’idea dell’incesto. Quel pensiero mi sconvolse la mente. Così in piena esaltazione dei sensi, iniziai a muovere il bacino con grande impeto, sollevandola ad ogni affondo. Quell’idea mi aveva dato una forza mirabolante.

Nello stesso istante, anche Alessia, eccitata da quel rapporto incestuoso, sfoga le sue emozioni divorando le tette di Ilaria, le bacia, le morde, le lecca e le succhia famelica. Sembrava posseduta dal diavolo.
Ilaria, stimolata dalla chiavata incestuosa di Alessia, trasmette la sua eccitazione allo scoscio, che struscia con energia sulla mia bocca, quasi a soffocarmi.poi rivolta a mia figlia;

Alessia mmm lo voglio anche io! mmmmmmmm il cazzo di tuo padre!

Alessia si ferma, riluttante si alza dal mio grembo, lasciando il posto ad Ilaria. Tuttavia, ancora in preda all'eccitazione, anche lei si siede con la fica sulla mia faccia, cercando gli stimoli dalla mia lingua.

La fica di Alessia era impregnata di umori. Le labbra interne, slabbrate dal mio cazzo, erano molto sviluppate e sporgenti. Erano due petali di rosa, di straordinaria sensualità, avvolti da un folto pelo. Era una meraviglia della natura.
Non ci pensai due volte a ficcarci dentro la lingua. Le afferrai le grosse natiche e me la tirai verso di me. Era una delizia leccare e succhiare quella nicchia di piacere. Ogni tanto salivo su con le mani, fino a toccare le grosse tette, per afferrarle e massaggiarle con forza; erano talmente grandi che non riuscivo a contenerle nelle mani.

“ohhhhhhhhh Mmmmmmmm mnmmmmm (gemevano entrambe)

Intanto Ilaria, si era impalata sul mio cazzo e mi stava cavalcando come un’amazzone selvaggia. Il suo bacino si muoveva frenetico. Il cazzo era profondamente ficcato dentro di lei e le pareti della fica lo stimolavano con forza.

“ahhhhhhhh si mmm si mmmmmmm si mmmm amo il tuo cazzo mmmmmmmm

Dopo alcuni minuti, avverto la sua mano brandire il cazzo e schiacciare la cappella del cazzo contro l’orificio anale.
La penetrazione avviene senza alcuna difficoltà, dato che quella via era ampiamente spianata. Si era messa di spalle, appoggiandosi alle tette di Alessia, mentre il suo bacino saliva e scendeva sul mio cazzo, stimolandolo con il buco del culo.

Dopo alcuni minuti abbondanti, Alessia rivolgendosi a Ilaria:

mmmmm lo voglio anche io nel culo!

La richiesta di Alessia mi fece venire la pelle d’oca.  Perché no? Non era più di primo pelo, una puttana Ilaria, come tale meritava lo stesso trattamento.
Quella supplica, quindi, andava soddisfatta all’istante. Ilaria si mise da parte. Alessia si mise a gattoni nella posizione della pecorina.
Prima di incularmela, volevo sentire la sua bocca sul cazzo.
Così mentre mi stava succhiando il nerbo, Ilaria, da tergo, aveva iniziato a lavorarle il buco del culo.

mmmmmmm mmmmm

Vidi Ilaria che infilava le dita in bocca inumidendole con la saliva, poi le introduceva nel buco del culo di mia figlia, allargandolo.
Vedere Ilaria lavorare il buco del culo di Alessia, mi dava una tale forza che la pressione del sangue salì ai massimi valori, così in preda all’eccitazione, afferrai la testa di Alessia e con veemenza la chiavai in bocca. Ogni tanto lo toglievo, gocciolante di saliva schiumosa, per farla respirare.

il bucchetto del culo è pronto per il paparino! mmmmm

Era Ilaria. Ironica come al solito. Mi spostai dietro le natiche di mia figlia. Le cosce non erano lunghe come quelle di mia nuora. Stavolta era alla mia altezza, quindi restai in ginocchio, allineandomi alle sue natiche.
Mia figlia aveva un culo abbondante. Molto sensuale, per cui era un piacere toccarlo e schiafferggiarlo.

Prima di incularmela, volli provare ancora i piaceri della sua calda fica; che vista da dietro, era una meraviglia della natura, paffuta e corposa, divisa da labbre carnose, che spuntava pelosa dallo scoscio, come un riccio nero e cresposo.

ahhhhhh papà mmmm dio! mmmm mi fai impazzire! Mmmmmm si mmmmm

Solo chiavandola cominciai ad apprezzare quella piccola troia.
Col senno di poi mi resi conto perché nei centri di villeggiatura era la ragazza più gettonata. Alessia chiavava con grande trascinamento; per dare più efficacia alla penetrazione del mio cazzo, si era puntata con le mani in fondo al ruscello, spostando il suo corpo massiccio contro il mio grembo. In una perfetta sinergia dei movimenti.

“op op op sei fantastica mia piccola troia mmmmm
“ahhhhhhhh papà mmmmm mi stai facendo impazzire mmmm

Diedi ancora alcuni colpi in sequenza, devastanti, prima che Ilaria mi fermasse e impugnasse il cazzo impregnato di umori vaginali.

Dopo averlo succhiato e lubrificato con la sua saliva, brandendolo come un cetriolo puntò la cappella contro il pertugio anale di Alessia.
Mi associai subito alla sua azione spingendo la fava nello sfintere di mia figlia.
Scoprì che anche lei aveva il canale anale già abbondantemente sfondato da altri. Quindi fu sufficiente una leggera pressione per penetrarla profondamente.

“Mmmmmm si si mmmmm piace! Papà incula per bene la tua bambina mmmm
“La mia piccola troia! Si si mmmm la mia piccola che è passata dalle fiabe al cazzo! Sei cresciuta hahahah
“ohhhhhhhh si! Ora mi devi inculare tutte le sere, per farmi addormentare hahahah

Il caldo culo di Alessia accoglieva come un caldo forno l’intero cazzo.
Era uno spettacolo vertiginoso ammirare il suo fondo schiena, candido come la neve, mentre inghiottiva l’intero nerbo.
Anche se era più grosso di quello di Ilaria, era in ogni caso ben proporzionato. I fianchi erano larghi, la vita stretta ed il culo sembrava una grossa pera. Era meravigliosamente sensuale. Per certi aspetti era simile alla madre, quando aveva la sua età. Ebbi l’impressione di essere tornato indietro nel tempo.

Le afferrai le natiche e cominciai a chiavarla con gusto nel culo.

Ahhhhhhh ohhhhhhh si si mmm mmmmmmm papà mmmm si ohhhhhhhh è bellissimo mmmmm
“to to to ! mmmm hai un culo fantastico! Mia piccola puttanella!
“ohhhhhhh si! sono la tua piccola puttana! mmmmmm

Ilaria, intanto, aveva infilato la testa tra le cosce di Alessia, leccando i coglioni, e succhiando ogni tanto il cazzo.
 
Dopo essermi alternato a chiavare l'una e l'altra, mentre scopavo Alessia in una fantastica missionaria, cominciai ad avvertire i primi conati di sborra, quindi aumentai il ritmo degli affondi, con sferzate energiche.
 
"Ahhhhhhhhhhhh Ahhhhhhhhhh Ohhhhhhhhhhh

Erano le urla di Alessia, indotte dal godimento che gli affondi del mio cazzo le causavano nella cavità vaginale. Poi mi fermai, per scaricare la sborra sul pube di mia figlia, ma Ilaria colse subito quell’istante, afferrò il cazzo ed iniziò a succhiarlo ingorda. Intanto anche Alessia si era unita alla festa. Insieme, a turno, lo succhiarono fino a quando non esplose in una abbondante sborrata.

Gli schizzi finirono nella bocca di Alessia, che li ingoio avida, poi passò il cazzo ad Ilaria che finì di spremerlo come un limone, fino all’ultima stilla.

Esausti, ci allungammo nell’acqua corrente.

Ragazze, siete state terribili! Due sirene troie, che hanno spolpato Ulisse! Sono esausto!
Papà, è stata una bella scoperta! se avessi saputo che eri così porco, ti avrei spremuto come un limoncino da mo! Hahahah Comunque avevo capito benissimo che ti stavi scopando Ilaria! Ahaaa

“Certo che lo hai capito subito! una puttana sa riconoscere gli animali della sua specie! hahahah Se io avessi capito che eri così troia ti avrei inculata prima! Hahahahah
 
(in coro): ahahahahahha


La vacanza avevano preso un’ottima piega. Il puntantuour si era esteso ad Alessia.

Al ritorno ho saputo che Ilaria, nella sua azione diplomatica, non si era fermata a mettere insieme me ed Alessia, ma aveva coinvolto Marco e mia moglie in un altro menage diabolico a tre. Marco e mia moglie. Solo a pensarci mi venivano i brividi.

Ilaria, un giorno, mi confidò un progetto cui stava lavorando.
Gli sarebbe piaciuto coinvolgere tutta la famiglia, compresi i suoi genitori e la sorella, in una mega orgia.
Il piano escogitato m’intrigava, giacché la madre e la sorella erano delle grandiose gnocche, e forse anche più troie di lei.

Ma questa è un'altra storia.

Cosi va la vita.

Guzzon59 (Claudiogusson@ymail.com)