Domenica mattina. Stavo consumando la prima colazione. Mia moglie Cristina, in tuta ginnica, dopo aver bevuto una bevanda energetica. Mi bacia e via, a correre nel vicino parco.
“Dai! Cambiati e vieni anche tu!
“No! Il jogging non fa per me! Lo sai che preferisco il bowling! Stasera, grande seratona con gli amici!
“Birra e bocce, non fa per me! Ciao tesoro! Ci vediamo dopo! Ah! Per cortesia, controlla che Laura, studi! Da quando Marco è andato via, passa molto tempo incollata a quel cellulare! Mi fa venire una rabbia! Certo che quel ragazzo le manca molto! Speriamo che superi il momento!
“Ah
la solitudine del mal d’amore! Ve bene! Dopo vado a controllare!
Tranquilla!
Sergio, dopo colazione, andò in giardino. Mentre innaffiava le piante, alzò lo sguardo, e diede un occhiata alla finestra della camera da letto di Laura, e, le venne in mente le raccomandazione di Cristina.
Mise a posto la manichetta dell’acqua, salì le scali. Bussò, ma non ebbe risposta. Allora aprì la porta. Trovò Laura stesa sul letto. Indossava le cuffie del cellulare. Non vedeva il display, ma dalle parole capì che stava parlando con Marco.
“Marco! Mmmmm perché tuo padre ti ha portato via! Mmmmm Hai lasciato un vuoto incolmabile! Hoooooooo si! Tantissimo! Soprattutto lì! mmmmmm
Ad un tratto notò le dita della sua mano, far capolino tra le cosce aperte. Si muovevano, intrufolate dentro i pantaloncini in jeans. Da come le spostava si capiva che si stava stimolando la fica. Ipotesi confermata dalla parole di Laura.
“mmmmm Marco! Mmmmm mi manchi! Mi manchi! Torna da me! Dio, quanto mi manchi! Noooo mmmmmm si! Mi sto toccando! Hooooooo si lì! Mmmmm tu? Anche tu? Mmmmmmmm aspetta, mi tolgo i pantaloncini! Mmmmm
“Hooooooooo Marco! Mmmmm si ho infilato le dita nella fica! La tua fica! Che sofferenza, senza di te! Mmmmm hoooooooooooooooo Dio! Mi manca il tuo cazzo! Ho voglia del tuo cazzo! Hooooooooooo
Sospirando, comprimeva la
compattezza del cazzo, che, a quel punto, aveva raggiunto un
rigidezza estrema. Era eccitato da quello che vedeva e dalle parole
proferite da Laura, che lasciavano ampio spazio alla sua immaginazione.
“Mmmmmmm Marco…. Mmmmmmm mmmmmmmmm quando torni? Ho voglia di te! Hoooooooooo ho voglia del tuo cazzo! Mmmm dio quando mi manca! Ho la fica in fiamme! Ho difficoltà a placare il prurito che la consuma dentro!
Quelle parole, sottolineate da un comportamento simmetrico, era di una potenza erotica incontenibile. Era assolutamente impossibile restare inerti davanti a quella provocazione letale, dannatamente eccitante. Di conseguenza, Sergio, come un automa, si spogliò, mettendosi nudo davanti alle gambe di sua figlia, che erano completamente spalancate, sporgendo dal letto con i piedi.
“mmmmm ti prego! Hoooooooooo marco! Marco! Mmmmmmm ritorna!
In quella situazione infernale, con i freni inibitori ridotte in macerie, dopo alcuni potenti colpi di mano, la testa andò completamente in tilt. La sua mente divenne fuori controllo. Il desiderio carnale aveva preso il sopravvento sulla ragione. Quindi, come un animale, mosso da puri istinti bestiali, salì sul letto, inginocchiandosi tra le cosce aperte di sua figlia.
Contemporaneamente, brandendo il cazzo duro, infilò la grossa cappella tra le labbra della fica e, sfruttando il peso del suo corpo, spinse in avanti, separandole.
Il padre, appena avvertì il tepore della fica di
sua figlia, si bilanciò in avanti, sulle braccia, ed iniziò a
chiavare come un toro inferocito.
“Bambina! Il tuo papà! Ti vuole bene! Ti manca marco!? Ti manca? Qualcosa? Ora c’è il tuo papà! Che pensa a tutto! Hooooooooooo mmmm Non soffrirai più di solitudine!
Dopo qualche minuti di completo silenzio e potente penetrazioni, Laura, malgrado tutto, venne sopraffatta dalla forza della natura, dall’effetto coinvolgente dell’azione possente del cazzo paterno nella sua fica. Chiuse gli occhi, gustandosi quel cazzo duro, che le scivolava dentro veloce e che le stava scompigliando i sensi.
“haaaaaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmm si hooooooooooooooo si hooooooooooooo si! Era quello che mi mancava! Hooooooooooo papà! Hooooooooooo
“Si! Piccola! Hooooooooooooooooo papà! Ti vuole bene! Ora il vuoto che sentivi, lo sto colmando!
“Si hoooooooooooo si hooooooooo riempilo tutto! Hoooooooooooo si hoooooooooooooo
“hoooooooooo
si hoooooooooo papà! Hoooooooooooooooooo
“Piccola! Hooooooooooooo sei magnifica! Mmmmmmmmm la tua fica è meravigliosa! Evitarle la sofferenza è quanto di bello posso fare hooooooooo
“Si! Ora… non soffre più… la sento piena e felice hoooooooooooooo papà! Si hoooooooooooo si
“Hoooooooooooooo si hooooooooooooooo si hoooooooooooooo
Sergio, quando raggiunse il supremo momento catartico, si allungò sopra sua figlia, e, tenendole le gambe sollevate in aria, appoggiate sulle braccia, iniziò una lunga sequenza di affondi, robusti e penetranti.
“Hoooooooooooooo hoooooooooooooooo si hooooooooooooo godo hooooooooooooooooooo
“Si! Piccola! Lo sento! Hoooooooooooooooooooo mmmmm
Un
intensa sborrata segnò l’apice di quella sublime sveltina. Ma,
anche l’inizio di una nuova vita familiare.
Cristina rientrò dalla corsa. Trovò suo marito in giardino, intento a strappare le erbacce. Laura, allungata su una sdraio, intenta a studiare. La salutò con un sorriso smagliante.
Un quadro perfetto. Marco se ne andato! Chissà se gli manca ancora!
Così va la vita.
Guzzon59 Claudiogusson@ymail.com