Perché, dopo una vita serena, trovarmi da solo alle soglie della
terza età mi fece venire l’angoscia di dover vivere il resto della vita,
solitaria.
Un vero incubo.
Quello che mi
faceva incazzare di più era il fatto che la stronza se ne andò via con un uomo
più anziano di me, quasi sessanta enne.
Mia
sorella Franca, in quel brutto periodo, si era messo in testa di aiutarmi
psicologicamente, spronandomi a superare il momento di crisi nel cercare una
nuova compagna; per questo motivo, a volte, tentava di farmi conoscere sue amiche
divorziate o vecchie zitelle arrugginite.
Erano
tentativi nobili ma inutili perché se avessi avuto bisogno di una donna sarei andato
a puttane.
Non
mi mancava il sesso ma l'affetto di mia moglie, la sua dolcezza e anche la bellezza,
una maniaca delle diete che a quaranta due anni gli permetteva ancora di
ostentare un fisico asciutto e magro, piacevole a vedersi.
Franca non poteva sapere che la crisi nasceva dal vuoto
lasciato da mia moglie e dalla difficoltà di capire i motivi che l'avevano indotta
a lasciarmi, per giunta per un rudere umano, anche se i soldi del vecchio paperone
forse sono stati l'elemento catalizzatore del suo istinto egoico.
Ero
disperato e passavo molto tempo chiuso in casa, davanti ad un televisore acceso
a prescindere dalle trasmissioni in rete, arrovellandomi il cervello attorno a
quei problemi angoscianti.
In
quelle circostanze mortificanti mia sorella Franca quando non mi vedeva per
parecchi giorni, piombava in casa come un ariete, forzando il mio esilio e riempiendo
di luce e di ossigeno le stanze sature di aria stantia.
“Ennio!
Ora basta! Cazzo! Non puoi distruggere la tua vita per colpa di quella stronza!
“Franca!
Ti prego! Lasciami in pace! Cazzo! Mi sento una merda! La mia vita non ha senso
senza di lei! Lo capisci?
“Quella
puttana ti ha lasciato per quattro soldi di merda! Per sempre! Lo capisci? Devi
reagire! Porca vacca! Ma guarda come ti sei ridotto! Sembri uno zombie! Barba lunga!
Occhiaia! Occhi rossi! Poi puzzi come un cadavere! Scommetto che non ti lavi da
giorni?
“Vorrei morire! Non
voglio
più
vivere!
“Se devi farla finita?
allora
buttati
dalla
finestra!
Stai
rendendo a
tutti la vita difficile!
Sono
preoccupata
per
te!
Sei
mio
fratello! (pianto)
Ennio commosso dallo sfogo di Franca,
si
alzò
dal
divano,
emaciato
e
indebolito;
abbracciando
la
sorella:
“Scusami
Franca!
Lo
so
che
sei
preoccupata
per
me!
Ti
chiedo
di
capirmi!
“sono disperata!
Vederti
ridotto
come
uno
straccio
mi
fa
una
pena!
Continuando a piangere.
Ennio le asciugò
le
lacrime
e
tenendola
abbracciata
promise
che
da
quel
giorno
sarebbe
cambiato.
“Domenica
festeggeremo i diciotto anni di Cristina! Mi farebbe piacere se ci fossi anche tu!
Lei ci tiene e soffre molto per questa situazione! L'altra sera l'ho trovata che
piangeva perché aveva paura che tu morissi!
“Mi
dispiace! Per tutte le pene che vi sto creando!
“Testone!
Non ci crei nessuna pena! Sei della famiglia! E ci teniamo molto a te! Perché
ti vogliamo tanto bene!
“Grazie
di tutto! Anche io vi voglio bene! Domenica ci sarò!
“Ci
tengo! E sopratutto! Sbarbato e ripulito di tutto punto! Hai capito? Di tutto punto!
“Farò
del mio meglio!
Era la prima domenica
di
Agosto
e
faceva
un
caldo
infernale.
Franca abitava in una zona residenziale.
Aveva
comprato
una
casetta
con
un
ampio
giardino
e
alte
siepi,
che
lei
curava
in
modo
maniacale.
Quel giorno c'erano
tutti
i
miei
parenti:
Mario,
mio
cognato,
il
piccolo
Alessio,
Cristina
e
Marco,
il
suo
moroso.
Dopo
il pranzo, prima della torta, che sarebbe arrivata verso le cinque del pomeriggio,
su invito di Franca mi ritirai nella camera da letto di Alessio, a riposare.
Effettivamente
mi sentivo uno straccio.
Mi
gettai sul letto. Ma il caldo intenso non permetteva alcun ristoro. Così decisi
di raggiungere il resto dei parenti in giardino, da dove arrivavano le voci allegre
e ridenti.
Dopo
aver fatto toilette, prima di raggiungere il giardino, mi affacciai dalla finestra.
Proprio
sotto, allungati su un telo, c'era Cristina e il suo moroso. A causa del caldo
intenso si era tolta i vestiti rimanendo in mutandine e reggiseno, mentre Marco
era in pantaloncini corti e a petto nudo. Intorno a loro non c'era anima viva.
Forse
non era il caso di disturbarli perché facevano tenerezza; ma anche invidia vederli
abbracciati, mentre si baciavano con grande enfasi.
Un
quadretto romantico che ad un certo punto si colora di qualcosa di conturbante.
Marco,
dopo aver spostato di lato le mutandine di Cristina, con le dita inizia a razzolare
nelle fenditure della fica imberbe. Lei restava completamente in estasi, gambe totalmente
spalancate, che mettevano in evidenza ogni minimo particolare della sua giovane
fica.
Mi
stupì il loro atteggiamento così libertino e imprudente, considerati il luogo e
la situazione. Un altro particolare attrasse la mia attenzione che spiegò il comportamento
audace dei ragazzi.
Nel
parcheggio non c'era l'auto di mio cognato; visto che non si vedevano ne il ragazzino
e ne mia sorella Franca dedussi che erano andati via, forse a cercare la torta.
I
ragazzi si sentivano sicuri e quindi vogliosi di quagliare quella situazione in
fretta e furia.
Mi
piaceva quella intimità, per cui, restando parzialmente celato dietro le tende,
decisi di spiare quei giovani amanti. Anche perché mi piaceva anche il ruolo del
guardone.
La
situazione diventava sempre più incandescente. Marco si era abbassato i pantaloncini
esponendo il suo cazzo, che detto fra noi non era un granché, sicuramente più
piccolo del mio e forse non all'altezza di quella meravigliosa fica di mia nipote.
Per
Cristina doveva essere comunque qualcosa di appetitoso visto che lo guardava con
un intensità tale da farmi venire i brividi alla schiena. Senza esitare allungò
la mano delicata verso quel cazzo duro; lo strinse saldamente per poi iniziare ad
agitare il polso, su è giù. Da come lo impugnava e lo menava si intuiva che la piccola
peste non era alle prime armi con certi argomenti.
Quel moto di voluttà
mi
destò
i
sensi
e
in
pochi
minuti
mi
lasciai
trascinare
dai
flutti
possenti
di
quella
correte
di
adrenalina,
somatizzando
l'istante
in
una
possente
erezione.
Mi ero eccitato e la voglia di partecipare a quell'effusione mi costrinsero a fare un gesto azzardato. Mi tirai fuori il cazzo pulsante
e
voglioso
di
essere
al
posto
di
quello
di
marco,
sicuramente
con
una
figura
estetica
migliore
e
certamente
più
apprezzabile
dalla
nipotina.
Comunque
in sintonia con i movimenti della mano di Cristina iniziai a muovere la pelle del
mio pene, facendola scivolare fino in fondo. Immaginando che fosse lei a
stimolarmi.
La
cappella era diventata un globo scuro e lucido come un specchio, che si
alimentava dal sangue che affluiva copioso e ubbidiente agli istinti sessuali,
che tormentava la mia mente, fortemente stimolati dalla scena erotica in atto.
Concentrai lo sguardo sulla giovane coppia,
spaziando su ogni
particolare,
come
un
sonda
che
con
accuratezza
rilevava
ogni
minima
parte
del
giovane
corpo
di
mia
nipote:
cosce ben tornite;
culo a mandolino;
ventre
piatto e
tette
generose
e
bianche
come
le
neve.
La mente sembrava
la memoria di un PC che con perizia matematica registrava quelle immagini
sensuali e conturbanti.
Marco
intanto incalzava nelle cosce di mia nipote mentre lei si accaniva sul suo cazzo
che sicuramente in quel momento aveva battuto il record della rigidezza. Nello stesso
istante si baciavano con grande passione. Sembravano due vulcani in piena
eruzione. Indubbiamente nessun evento avrebbe potuto destarli da
quell'effusione arrivata alla ennesima potenza, nemmeno la fine del
mondo.
Nella
scale dei valori dell'eccitamento tra zero e dieci, prima della sublime sborrata,
stavo superando quota otto, mancavano ancora pochi colpi e poi sarei arrivato a
dieci. Ma accadde qualcosa di imprevisto che interruppe drammaticamente
quella meravigliosa escalation di emozioni.
“Ennio! che stai facendo?
Ero
talmente concentrato a nutrire la mia mente dell'impegno erotico di Cristina con
il suo ragazzo, che non badavo più a nulla.
Franca,
misteriosamente, si era materializzata al mio fianco. Mi bloccai all'istante, con
la mano ancora serrata attorno al pene.
Franca, imbarazzata, si bloccò a fissarmi il cazzo e cercando
di capire la situazione guardò fuori dalla finestra. La scena intanto si era sviluppata
in un sublime pompino da parte di Cristina. La ragazza si era inginocchiata
davanti la grembo di Marco cimentandosi in un bocchino intenso.
“Tu … tu …. ti stai masturbando? guardando
tua
nipote?
Non riuscivo a parlare.
Allora mi venne un idea pazzesca per uscire da quella situazione
imbarazzante.
“Tu
...tu avevi ragione! Forse dovrei riempire quel vuoto con una donna! Quando ho visto
Cristina e Marco in quelle condizioni mi sono eccitato e ho capito che cosa mi
mancava, ho seguito un impulso, irresistibile e per pochi minuti ho dimenticato
le mie angosce! Ti chiedo scusa per quello che ho fatto! Per me è stato
importante scoprirlo! perché si è rivelato la scintilla che mi ha
sbloccato dalla depressione!
Franca,
dopo un attimo di incertezza, con occhi riflessivi e con espressione meno
scioccata, mi invitò a continuare:
“Allora continua!
Se
ti
fa
sentire
bene!
continua!
“Mi sento imbarazzato! Non c'è la faccio a continuare!
Stavo per sistemare
i
pantaloni. Franca era
ancora perplessa e riflessiva. All'improvviso mi fermò la mano.
“Fermati!
Non puoi mollare così! Se questo è quello che ti fa star bene! Allora è meglio continuare! Credo che si possa definire una terapia! Se non riesci a farlo da
solo, forse, potrei darti una mano!
“Tu mi dai una
mano? E come?
“Tu
continua a guardare Cristina e Marco, al resto ci penso io!
“Non
capisco?
Non c'era molto da capire quando si inginocchiò
davanti
a
me
e
con
entrambe
le
mani
afferro
il
cazzo.
Poi iniziò a stimolarlo in tutta la sua lunghezza fino a fargli
raggiungere di nuovo un rigidezza notevole, che sottolineò con un sorriso
compiaciuto.
Mi sentiivo imbarazzato.
Mia
sorella
Franca
mi
stava
facendo
una
sega mentre alimentavo la mia libidine con le porcate che la figlia stava
facendo in giardino;
perché intanto la situazione si era evoluta in una scena infernale. Cristina stava galoppando sul grembo di Marco, sollazzandogli gioiosamente il cazzo con la fica in un fantastico smorza candela.
perché intanto la situazione si era evoluta in una scena infernale. Cristina stava galoppando sul grembo di Marco, sollazzandogli gioiosamente il cazzo con la fica in un fantastico smorza candela.
La
ragazza sembrava una vera Cowgirl in pieno galoppo.
Anche
Franca rimase colpita appena vide la figlia chiavare in quel modo selvaggio.
E
lo dimostrò a modo suo, perché la mano prese a muoversi più veloce, come se
volesse trasmettermi il suo ardore. Sicuramente anche lei si era eccitata dalla
imprevista situazione incandescente.
L'eccitazione
raggiunse l'apice quando Cristina si era messa a pecora e Marco da dietro la stava
trapanando come un ariete.
Il corpo longilineo
di
Cristina
in
quella
posa
metteva
in
risalto
le
meravigliose
forme
del
suo
corpo:
culo
rotondo,
cosce
piene,
ventre
piatto
e
tette
generose
che,
quando
non
erano
preda
della
mani
di
Marco,
oscillavano
come
grosse
provole.
Mentre osservavo quei giovani amanti darsi l'uno all'altro
con grande foga, un dolce tepore si
sparse attorno al cazzo. Abbassai lo sguardo e mi trovai davanti ad uno scenario mirabolante.
“mmmmm Franca!
Mmmmm
cazzo!
Che
fai! No! No! non puoi
mmmmm
Non poteva rispondere
perché
la
sua
bocca
si
stava
cimentando
in
un
meraviglioso
pompino.
Cazzo non pensavo
che mia sorella arrivasse a tanto e per giunta fosse anche così brava.
Notai che l'altra mano la teneva infilata in mezzo alle
grosse cosce intenta a sgrillettarsi la fica. Da quel gesto, così palese, capì
che si era fatta coinvolgere anche lei dai sensi, trasformando il suo impegno
da crocerossina disinteressata in qualcosa di più sensuale.
“mmmm Franca mmmmm mmmm cazzo quanto sei brava mmmmmm
Dopo un po si fermò. Alzò il capo e con una sguardo
lucido
e
sensuale.
“Ennio!
Lo voglio dentro di me! Voglio essere chiavata da te! ora mmmm ti prego! Non
resisto più! Ho voglia di essere chiavata!
“Ma
Franca! Cazzo c’è tuo marito!
“Ha
portato Alessio in palestra, a vedere i suoi amici che giocano a pallavolo! Prima
delle cinque non rientrano! Cristina è impegnata in giardino! Possiamo farcela!
Ti prego!
Mia sorella mi stava implorando di scoparla. Non eravamo più dei ragazzini. Lei era una donna matura di quaranta cinque anni. Col tempo si era ingrossata, ma tutto sommato non era male. Una donna in carne, vogliosa che pregava di essere chiavata. Tuttavia c'era un altro ostacolo da superare.
“Ma
è incesto! Lo sai? Forse stiamo sbagliando?
“Arrivati
a questo punto! Non mi importa nulla di quello che è! Lo faccio per il tuo bene
e anche per il mio! Ennio non puoi mollarmi in questo stato!
Mentre
pronunciava quella frase fissava vogliosa il mio cazzo. Secondo me, dei miei problemi
non gliene fotteva più nulla. In quel momento la sua testa ardeva dal desiderio
del mio cazzo e lo voleva a qualunque costo. Fratello o no, Franca fremeva come
una cagna in calore e devo confessare che quell'atteggiamento lascivo mi aveva conquistato.
Del
resto, accontentando i suoi sensi alterati avrei placato anche i miei che erano
infiammati e che bruciavano nella mente come un fuoco devastante. La soluzione
offerta da mia sorella, in quel momento, era quella più adatta alla situazione.
Una calda fica era meglio della mano o di niente.
“Va
bene, appoggiati con le mani al davanzale della finestra!
Si
appoggiò con le mani allargando le gambe e inarcando il culo; come fanno in natura
le femmine in calore, quando vogliono attirare l'attenzione del maschio.
Esibendosi in una superba pecorina.
Le
sollevai la gonna arrotolandola sulla zona lombare e mettendo in mostra il
grosso culo che come un enorme mappamondo campeggiava sotto i miei occhi
eccitati; le abbassai le mutande di cotone, facendoli scivolare sulle caviglie;
la sua grandiosa fica mi aggredì in modo viscerale. Il panorama era superbo e
meritava tutta la mia attenzione. Un culo bianco, rotondo e pieno; diviso
sublimemente dalla nicchia vaginale.
“mmm
hai una fica corposa e un bel culo! Sorellina! Lo sai?
“Si!
Si” mmmm prendimi subito! ti prego! Non resisto più!
Aveva ripreso a sgrillettarsi la fica.
“Aspetta!
Voglio renderti il favore! La tua fica mi ispira! Mmm ammazza che fica che hai!
Bella grassa e bagnata!
“mmmmm
si mmmmm
Avevo
infilato due dita nella un cavità umida e tra le labbra molle e voluminose, incastonate
divinamente in mezzo alle cosce grasse e bianche; iniziai a muovere la mano
per penetrarla fino in fondo, poi presi a chiavare quel caldo cunicolo la con le
dita, energicamente.
“si
mmmm mmmmm si mmmm aaaaaaaaa mmmmmmm
“E'
troppo succulenta! Mmmm
“si
mmmmm dio mmmm chiavami mmmmmmm Ennio sto impazzendo! Ora fammi sentire il tuo
cazzo! mmmm
Seguendo le mie indecenti perversioni potenziate dall’idea dell’incesto, mi ero immerso con la bocca in mezzo alle grosse natiche, leccando a lingua aperta in ogni dove.
“mmmmmm
ti prego chiavami mmmmmmm mmmmm sto impazzendo mmm ho voglia del tuo cazzo!
mmmmmm
“Sorellina!
ora ti accontento Subito! To mmmmmmm
esterne, la schiacciai contro quelle interne crestate e
bagnate, separandole con i pollici.
Quando la
cappella sprofondò nella carne viva, diedi una piccola
spintarella ,
sufficiente
a permettere al resto del corno di infilarsi come un serpente dentro quella
tana infuocata dal desiderio. Poi presi a pompare con vigore, sfogando l’istinto sessuale
che mi sconvolgeva i sensi.
“mmmmmm aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
si
mmmmm si
mmmmm
fottami fottami mmmm forte
mmmm
“ooooooooooooo
cazzo! Sto scopando mia sorella mmmm mi sembra di sognare mmmmm
“aaaaaaaaaaaaaaa
mmmmmmmmm muoviti mmmmm guarda Cristina mmm guardala mmmmmm
In quel momento
Cristina
era
stesa sul dorso,
con
le
cosce
aperte
e
la
gambe
in
aria.
Marco
incastrato in
mezzo
la
stava
pompando
con
forza.
Quel ragazzo
non era dotato ma esprimeva molta energia.
“La vedo mmmm la vedo mmmmmm to to to to mmmmm
“aaaaaaaaaaaaaaaaaaa
mmmmmmmmmm
mmmmm
aaaaaaaaaaaa
“Acuti e mugugni
che
si
alternavano
in
accordo
con
i
moti
del
mio
corpo.
La
tenevo
ferma
dai
fianchi
mentre
spingevo
con
forza
il
cazzo
nella
sua
fica
calda,
infiammata
dalla
lussuria.
“Toccami
le
tette
mmm
stringi con forza e
mmmm fottimi fottimi
fottimi mmmmmm
Si
era abbassato le spalline del vestito ed il reggiseno fino ai fianchi
offrendomi due tette enormi. Ora potevo capire da chi aveva preso Cristina. Quando
le afferrai immaginai che fossero quelle della cara nipotina, che in quel momento
stava continuando a chiavare sotto i miei occhi con grande entusiasmo.
Era una situazione
incredibile.
Franca
era
piegata
a
pecora
davanti
a
me,
mentre
stava
incassando
l'assalto
del
mio
cazzo
duro.
“Aaaaaaaaaaaaaaaaa
mmmmmmmmmmmmmmmmm
aaaaaaaaaaaa
“mmmmm Franca mmmmmm non resisto
più!
“aaaaaaaa
sborrami
dentro!
Mmmm sono
in menopausa! Mmmm
Avevo letto da qualche
parte
che
le
donne
in
menopausa
sviluppavano
un
appetito
sessuale
esagerato.
Forse
il
caro
cognato
non le bastava
più.
“No!
Mi è venuta un idea! Voglio sborrarti nel culo! Ho visto che hai un bel buco largo!
“si
si si mmmmmmmm mi piace prenderlo nel culo mmmmmm
Da
ragazzo avevo sentito delle voci. Al vecchio parroco piaceva incularsi le pie
donne che spesso e volentieri frequentavano la sua canonica.
“Sbaglio
o da ragazza frequentavi la canonica di don Michele, con assiduità!
“Si!
Si! è stato quel vecchio porco ad incularmi per la prima volta! Mmmm
“ha ha
lo avevo sempre intuito! Con la scusa della giovane catechista! Cazzo quel porco!
“Era
vecchio ma chiavava divinamente! Mmmm come te! Aveva un cazzo grosso come il tuo
mmmmmm
“ahahahahha
adesso ho capito! Ahahahha sorellina! Sei peggio di una puttana hahahah
“si
mmmmm mi piace fare la puttana mmmmm da oggi voglio essere la tua puttana mmmmm
dai inculami forte oooooooooooooooo
Avevo
cambiato canale da alcuni minuti, inculandola con veemenza, perché quel discorso
mi aveva dato più energia. La tenevo ferma dai fianchi e la penetravo con forza
nel buco anale, con fendenti profondi ed energici.
“Aaaaaaaaa
mmmmmmmmmmmmm aaaaaaaaaaaaaaa
Nello
stesso istante guardavo Marco che si accaniva con fervore su Cristina, si capiva
che stava arrivando anche lui al capolinea. La nipote, in quella posa, a smorza
candela, mostrava un culo superbo.
“mmmm
sorellina! Non mi dispiacerebbe incularmi Cristina! ha un culo da favola mmmmmmm
“mmm
Sei un porco debosciato mmmm mmm Se lei ci sta? Sono cazzi suoi mmmmmm dio mmmmmmm
sto godendo mmmmmm
“mmmmmm
cristo quanto sei puttana mmmmmmm lo sai? mmmmm Ora sto magnificamente mmmm
sorellina sei stata la miglior terapia mmmmmmmmm
La terapia della fica della sorella si era rivelata un toccasana.
Franca non solo riuscì a farmi uscire dal tunnel della depressione ma diventò di
fatto la mia compagna segreta.
Nessuno
immaginava
che
fra
noi
oltre
ad
un
rapporto
fraterno
esistesse
qualcosa
di proibito.
Iniziai a frequentare la casa di Franca fino a diventare un componente
fisso, sopratutto del suo letto.
Alla vigilia di Natale chiesi a Cristina
se
volesse
accompagnarmi
in
un
vacanza
esotica.
Fu
entusiasta
di
seguirmi
perché
la meta
era alle
isole
Maldive.
Fui fortunato, perché si rivelarono lo scenario perfetto che
mi permise di mettere in atto i miei propositi incestuosi. Ma questa è un altra
storia. Come avevo immaginato, Cristina apprezzò molto le fattezze del mio cazzo,
che diventò un frequentatore abituale del suo culo e della sua meravigliosa e accogliente
giovane fica.
La prima volta pensai: ”Che figlia di puttana!
Buon
sangue
non
mente!
Così va la vita
Guzzon59