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domenica 21 settembre 2014

Sorella terapia

Un anno fa, quando mia moglie mi lasciò, fui preda di una grave crisi depressiva.


Perché, dopo una vita serena, trovarmi da solo alle soglie della terza età mi fece venire l’angoscia di dover vivere il resto della vita, solitaria.
  Un vero incubo.



Quello che mi faceva incazzare di più era il fatto che la stronza se ne andò via con un uomo più anziano di me, quasi sessanta enne.


Mia sorella Franca, in quel brutto periodo, si era messo in testa di aiutarmi  psicologicamente, spronandomi a superare il momento di crisi nel cercare una nuova compagna; per questo motivo, a volte, tentava di farmi conoscere sue amiche divorziate o vecchie zitelle arrugginite.
Erano tentativi nobili ma inutili perché se avessi avuto bisogno di una donna sarei andato a puttane.
Non mi mancava il sesso ma l'affetto di mia moglie, la sua dolcezza e anche la bellezza, una maniaca delle diete che a quaranta due anni gli permetteva ancora di ostentare un fisico asciutto e magro, piacevole a vedersi.



Franca non poteva sapere che la crisi nasceva dal vuoto lasciato da mia moglie e dalla difficoltà di capire i motivi che l'avevano indotta a lasciarmi, per giunta per un rudere umano, anche se i soldi del vecchio paperone forse sono stati l'elemento catalizzatore del suo istinto egoico.


Ero disperato e passavo molto tempo chiuso in casa, davanti ad un televisore acceso a prescindere dalle trasmissioni in rete, arrovellandomi il cervello attorno a quei problemi angoscianti.
In quelle circostanze mortificanti mia sorella Franca quando non mi vedeva per parecchi giorni, piombava in casa come un ariete, forzando il mio esilio e riempiendo di luce e di ossigeno le stanze sature di aria stantia.


“Ennio! Ora basta! Cazzo! Non puoi distruggere la tua vita per colpa di quella stronza!
“Franca! Ti prego! Lasciami in pace! Cazzo! Mi sento una merda! La mia vita non ha senso senza di lei! Lo capisci?
“Quella puttana ti ha lasciato per quattro soldi di merda! Per sempre! Lo capisci? Devi reagire! Porca vacca! Ma guarda come ti sei ridotto! Sembri uno zombie! Barba lunga! Occhiaia! Occhi rossi! Poi puzzi come un cadavere! Scommetto che non ti lavi da giorni?

Vorrei morire! Non voglio più vivere!
Se devi farla finita? allora buttati dalla finestra! Stai rendendo a tutti la vita difficile! Sono preoccupata per te! Sei mio fratello! (pianto)

Ennio commosso dallo sfogo di Franca, si alzò dal divano, emaciato e indebolito; abbracciando la sorella:

Scusami Franca! Lo so che sei preoccupata per me! Ti chiedo di capirmi!
sono disperata! Vederti ridotto come uno straccio mi fa una pena!

Continuando a piangere.

Ennio le asciugò le lacrime e tenendola abbracciata promise che da quel giorno sarebbe cambiato.


“Domenica festeggeremo i diciotto anni di Cristina! Mi farebbe piacere se ci fossi anche tu! Lei ci tiene e soffre molto per questa situazione! L'altra sera l'ho trovata che piangeva perché aveva paura che tu morissi!
“Mi dispiace! Per tutte le pene che vi sto creando!
“Testone! Non ci crei nessuna pena! Sei della famiglia! E ci teniamo molto a te! Perché ti vogliamo tanto bene!
“Grazie di tutto! Anche io vi voglio bene! Domenica ci sarò!
“Ci tengo! E sopratutto! Sbarbato e ripulito di tutto punto! Hai capito? Di tutto punto!
“Farò del mio meglio!

Era la prima domenica di Agosto e faceva un caldo infernale.
Franca abitava in una zona residenziale. Aveva comprato una casetta con un ampio giardino e alte siepi, che lei curava in modo maniacale.

Quel giorno c'erano tutti i miei parenti: Mario, mio cognato, il piccolo Alessio, Cristina e Marco, il suo moroso.


Dopo il pranzo, prima della torta, che sarebbe arrivata verso le cinque del pomeriggio, su invito di Franca mi ritirai nella camera da letto di Alessio, a riposare.
Effettivamente mi sentivo uno straccio.
Mi gettai sul letto. Ma il caldo intenso non permetteva alcun ristoro. Così decisi di raggiungere il resto dei parenti in giardino, da dove arrivavano le voci allegre e ridenti.
Dopo aver fatto toilette, prima di raggiungere il giardino, mi affacciai dalla finestra.
Proprio sotto, allungati su un telo, c'era Cristina e il suo moroso. A causa del caldo intenso si era tolta i vestiti rimanendo in mutandine e reggiseno, mentre Marco era in pantaloncini corti e a petto nudo. Intorno a loro non c'era anima viva.
Forse non era il caso di disturbarli perché facevano tenerezza; ma anche invidia vederli abbracciati, mentre si baciavano con grande enfasi.
Un quadretto romantico che ad un certo punto si colora di qualcosa di conturbante.



Marco, dopo aver spostato di lato le mutandine di Cristina, con le dita inizia a razzolare nelle fenditure della fica imberbe. Lei restava completamente in estasi, gambe totalmente spalancate, che mettevano in evidenza ogni minimo particolare della sua giovane fica.
Mi stupì il loro atteggiamento così libertino e imprudente, considerati il luogo e la situazione. Un altro particolare attrasse la mia attenzione che spiegò il comportamento audace dei ragazzi.
Nel parcheggio non c'era l'auto di mio cognato; visto che non si vedevano ne il ragazzino e ne mia sorella Franca dedussi che erano andati via, forse a cercare la torta.
I ragazzi si sentivano sicuri e quindi vogliosi di quagliare quella situazione in fretta e furia.
Mi piaceva quella intimità, per cui, restando parzialmente celato dietro le tende, decisi di spiare quei giovani amanti. Anche perché mi piaceva anche il ruolo del guardone.
La situazione diventava sempre più incandescente. Marco si era abbassato i pantaloncini esponendo il suo cazzo, che detto fra noi non era un granché, sicuramente più piccolo del mio e forse non all'altezza di quella meravigliosa fica di mia nipote.




Per Cristina doveva essere comunque qualcosa di appetitoso visto che lo guardava con un intensità tale da farmi venire i brividi alla schiena. Senza esitare allungò la mano delicata verso quel cazzo duro; lo strinse saldamente per poi iniziare ad agitare il polso, su è giù. Da come lo impugnava e lo menava si intuiva che la piccola peste non era alle prime armi con certi argomenti.

Quel moto di voluttà mi destò i sensi e in pochi minuti mi lasciai trascinare dai flutti possenti di quella correte di adrenalina, somatizzando l'istante in una possente erezione.

Mi ero eccitato e la voglia di partecipare a quell'effusione mi costrinsero a fare un gesto azzardato. Mi tirai fuori il cazzo pulsante e voglioso di essere al posto di quello di marco, sicuramente con una figura estetica migliore e certamente più apprezzabile dalla nipotina.


Comunque in sintonia con i movimenti della mano di Cristina iniziai a muovere la pelle del mio pene, facendola scivolare fino in fondo. Immaginando che fosse lei a stimolarmi.
La cappella era diventata un globo scuro e lucido come un specchio, che si alimentava dal sangue che affluiva copioso e ubbidiente agli istinti sessuali, che tormentava la mia mente, fortemente stimolati dalla scena erotica in atto.

 
Concentrai lo sguardo sulla giovane coppia, spaziando su ogni particolare, come un sonda che con accuratezza rilevava ogni minima parte del giovane corpo di mia nipote: cosce ben tornite; culo a mandolino; ventre piatto e tette generose e bianche come le neve.

La mente sembrava la memoria di un PC che con perizia matematica registrava quelle immagini sensuali e conturbanti.


Marco intanto incalzava nelle cosce di mia nipote mentre lei si accaniva sul suo cazzo che sicuramente in quel momento aveva battuto il record della rigidezza. Nello stesso istante si baciavano con grande passione. Sembravano due vulcani in piena eruzione. Indubbiamente nessun evento avrebbe potuto destarli da quell'effusione arrivata alla ennesima potenza, nemmeno la fine del mondo.
Nella scale dei valori dell'eccitamento tra zero e dieci, prima della sublime sborrata, stavo superando quota otto, mancavano ancora pochi colpi e poi sarei arrivato a dieci. Ma accadde qualcosa di imprevisto che interruppe drammaticamente quella meravigliosa escalation di emozioni.


Ennio! che stai facendo?


Ero talmente concentrato a nutrire la mia mente dell'impegno erotico di Cristina con il suo ragazzo, che non badavo più a nulla.
Franca, misteriosamente, si era materializzata al mio fianco. Mi bloccai all'istante, con la mano ancora serrata attorno al pene.




Franca, imbarazzata, si bloccò a fissarmi il cazzo e cercando di capire la situazione guardò fuori dalla finestra. La scena intanto si era sviluppata in un sublime pompino da parte di Cristina. La ragazza si era inginocchiata davanti la grembo di Marco cimentandosi in un bocchino intenso.

Tutu …. ti stai masturbando? guardando tua nipote?

Non riuscivo a parlare. 


Allora mi venne un idea pazzesca per uscire da quella situazione imbarazzante.


“Tu ...tu avevi ragione! Forse dovrei riempire quel vuoto con una donna! Quando ho visto Cristina e Marco in quelle condizioni mi sono eccitato e ho capito che cosa mi mancava, ho seguito un impulso, irresistibile e per pochi minuti ho dimenticato le mie angosce! Ti chiedo scusa per quello che ho fatto! Per me è stato importante scoprirlo! perché si è rivelato la scintilla che mi ha sbloccato dalla depressione!
Franca, dopo un attimo di incertezza, con occhi riflessivi e con espressione meno scioccata,  mi invitò a continuare:


Allora continua! Se ti fa sentire bene! continua!


“Mi sento imbarazzato! Non c'è la faccio a continuare!

Stavo per sistemare i pantaloni. Franca era ancora perplessa e riflessiva. All'improvviso mi fermò la mano.


“Fermati! Non puoi mollare così! Se questo è quello che ti fa star bene! Allora è meglio continuare! Credo che si possa definire una terapia! Se non riesci a farlo da solo, forse, potrei darti una mano!
“Tu mi dai una mano? E come?
“Tu continua a guardare Cristina e Marco, al resto ci penso io!
“Non capisco?


Non c'era molto da capire quando si inginocchiò davanti a me e con
entrambe le mani afferro il cazzo.

Poi iniziò a stimolarlo in tutta la sua lunghezza fino a fargli raggiungere di nuovo un rigidezza notevole, che sottolineò con un sorriso compiaciuto.


Mi sentiivo imbarazzato. Mia sorella Franca mi stava facendo una sega mentre alimentavo la mia libidine con le porcate che la figlia stava facendo in giardino;
perché intanto la situazione si era evoluta in una scena infernale. Cristina stava galoppando sul grembo di Marco, sollazzandogli gioiosamente il cazzo con la fica in un fantastico smorza candela.



La ragazza sembrava una vera Cowgirl in pieno galoppo.
Anche Franca rimase colpita appena vide la figlia chiavare in quel modo selvaggio.
E lo dimostrò a modo suo, perché la mano prese a muoversi più veloce, come se volesse trasmettermi il suo ardore. Sicuramente anche lei si era eccitata dalla imprevista situazione incandescente.
L'eccitazione raggiunse l'apice quando Cristina si era messa a pecora e Marco da dietro la stava trapanando come un ariete.

Il corpo longilineo di Cristina in quella posa metteva in risalto le meravigliose forme del suo corpo: culo rotondo, cosce piene, ventre piatto e tette generose che, quando non erano preda della mani di Marco, oscillavano come grosse provole.
Mentre osservavo quei giovani amanti darsi l'uno all'altro con grande foga,  un dolce tepore si sparse attorno al cazzo. Abbassai lo sguardo e mi trovai davanti ad uno scenario mirabolante.

mmmmm Franca! Mmmmm cazzo! Che fai! No! No! non puoi mmmmm

Non poteva rispondere perché la sua bocca si stava cimentando in un
meraviglioso pompino.

Cazzo non pensavo che mia sorella arrivasse a tanto e per giunta fosse anche così brava.

Notai che l'altra mano la teneva infilata in mezzo alle grosse cosce intenta a sgrillettarsi la fica. Da quel gesto, così palese, capì che si era fatta coinvolgere anche lei dai sensi, trasformando il suo impegno da crocerossina disinteressata in qualcosa di più sensuale.

mmmm Franca mmmmm mmmm cazzo quanto sei brava mmmmmm

Dopo un po si fermò. Alzò il capo e con una sguardo lucido e sensuale.


“Ennio! Lo voglio dentro di me! Voglio essere chiavata da te! ora mmmm ti prego! Non resisto più! Ho voglia di essere chiavata!
“Ma Franca! Cazzo c’è tuo marito!
“Ha portato Alessio in palestra, a vedere i suoi amici che giocano a pallavolo! Prima delle cinque non rientrano! Cristina è impegnata in giardino! Possiamo farcela! Ti prego!

Mia sorella mi stava implorando di scoparla. Non eravamo più dei ragazzini. Lei era una donna matura di quaranta cinque anni. Col tempo si era ingrossata, ma tutto sommato non era male. Una donna in carne, vogliosa che pregava di essere chiavata. Tuttavia c'era un altro ostacolo da superare.
“Ma è incesto! Lo sai? Forse stiamo sbagliando?
“Arrivati a questo punto! Non mi importa nulla di quello che è! Lo faccio per il tuo bene e anche per il mio! Ennio non puoi mollarmi in questo stato!



Mentre pronunciava quella frase fissava vogliosa il mio cazzo. Secondo me, dei miei problemi non gliene fotteva più nulla. In quel momento la sua testa ardeva dal desiderio del mio cazzo e lo voleva a qualunque costo. Fratello o no, Franca fremeva come una cagna in calore e devo confessare che quell'atteggiamento lascivo mi aveva conquistato.
Del resto, accontentando i suoi sensi alterati avrei placato anche i miei che erano infiammati e che bruciavano nella mente come un fuoco devastante. La soluzione offerta da mia sorella, in quel momento, era quella più adatta alla situazione. Una calda fica era meglio della mano o di niente.
“Va bene, appoggiati con le mani al davanzale della finestra!
Si appoggiò con le mani allargando le gambe e inarcando il culo; come fanno in natura le femmine in calore, quando vogliono attirare l'attenzione del maschio. Esibendosi in una superba pecorina.
Le sollevai la gonna arrotolandola  sulla zona lombare e mettendo in mostra il grosso culo che come un enorme mappamondo campeggiava sotto i miei occhi eccitati; le abbassai le mutande di cotone, facendoli scivolare sulle caviglie; la sua grandiosa fica mi aggredì in modo viscerale. Il panorama era superbo e meritava tutta la mia attenzione. Un culo bianco, rotondo e pieno; diviso sublimemente dalla nicchia vaginale.
 

“mmm hai una fica corposa e un bel culo! Sorellina! Lo sai?
“Si! Si” mmmm prendimi subito! ti prego! Non resisto più!

Aveva ripreso a sgrillettarsi la fica.
“Aspetta! Voglio renderti il favore! La tua fica mi ispira! Mmm ammazza che fica che hai! Bella grassa e bagnata!
“mmmmm si mmmmm
Avevo infilato due dita nella un cavità umida e tra le labbra molle e voluminose, incastonate divinamente in mezzo alle cosce grasse e bianche; iniziai a muovere la mano per penetrarla fino in fondo, poi presi a chiavare quel caldo cunicolo la con le dita, energicamente.
“si mmmm mmmmm si mmmm aaaaaaaaa mmmmmmm
“E' troppo succulenta! Mmmm
“si mmmmm dio mmmm chiavami mmmmmmm Ennio sto impazzendo! Ora fammi sentire il tuo cazzo! mmmm

Seguendo le mie indecenti perversioni potenziate dall’idea dell’incesto, mi ero immerso con la bocca in mezzo alle grosse natiche, leccando a lingua aperta in ogni dove. 
“mmmmmm ti prego chiavami mmmmmmm mmmmm sto impazzendo mmm ho voglia del tuo cazzo! mmmmmm
“Sorellina! ora ti accontento Subito! To mmmmmmm

Mi alzai in piedi e puntando la cappella in mezzo alle grasse lebbra


esterne, la schiacciai contro quelle interne crestate e bagnate, separandole con i pollici.
Quando la cappella sprofondò nella carne viva, diedi una piccola spintarella , sufficiente a permettere al resto del corno di infilarsi come un serpente dentro quella tana infuocata dal desiderio. Poi presi a pompare con vigore, sfogando l’istinto sessuale che mi sconvolgeva i sensi.


mmmmmm aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa si mmmmm si mmmmm
fottami fottami mmmm forte mmmm
“ooooooooooooo cazzo! Sto scopando mia sorella mmmm mi sembra di sognare mmmmm
“aaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmm muoviti mmmmm guarda Cristina mmm guardala mmmmmm


In quel momento Cristina era stesa sul dorso, con le cosce aperte e la gambe in aria. Marco incastrato in mezzo la stava pompando con forza.

Quel ragazzo non era dotato ma esprimeva molta energia.

La vedo mmmm la vedo mmmmmm to to to to mmmmm
aaaaaaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmmm mmmmm aaaaaaaaaaaa

Acuti e mugugni che si alternavano in accordo con i moti del mio corpo. La tenevo ferma dai fianchi mentre spingevo con forza il cazzo nella sua fica calda, infiammata dalla lussuria.

Toccami le tette mmm stringi con forza e mmmm fottimi fottimi fottimi mmmmmm


Si era abbassato le spalline del vestito ed il reggiseno fino ai fianchi offrendomi due tette enormi. Ora potevo capire da chi aveva preso Cristina. Quando le afferrai immaginai che fossero quelle della cara nipotina, che in quel momento stava continuando a chiavare sotto i miei occhi con grande entusiasmo.


Era una situazione incredibile. Franca era piegata a pecora davanti a
me, mentre stava incassando l'assalto del mio cazzo duro.

Aaaaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmmmmmmmmmm aaaaaaaaaaaa
mmmmm Franca mmmmmm non resisto più!
aaaaaaaa sborrami dentro!

Mmmm sono in menopausa! Mmmm

Avevo letto da qualche parte che le donne in menopausa sviluppavano un appetito sessuale esagerato. Forse il caro cognato non le bastava più.


“No! Mi è venuta un idea! Voglio sborrarti nel culo! Ho visto che hai un bel buco largo!
“si si si mmmmmmmm mi piace prenderlo nel culo mmmmmm
Da ragazzo avevo sentito delle voci. Al vecchio parroco piaceva incularsi le pie donne che spesso e volentieri frequentavano la sua canonica.
“Sbaglio o da ragazza frequentavi la canonica di don Michele, con assiduità!
“Si! Si! è stato quel vecchio porco ad incularmi per la prima volta! Mmmm
“ha ha lo avevo sempre intuito! Con la scusa della giovane catechista! Cazzo quel porco!
“Era vecchio ma chiavava divinamente! Mmmm come te! Aveva un cazzo grosso come il tuo mmmmmm
“ahahahahha adesso ho capito! Ahahahha sorellina! Sei peggio di una puttana hahahah
“si mmmmm mi piace fare la puttana mmmmm da oggi voglio essere la tua puttana mmmmm dai inculami forte oooooooooooooooo
Avevo cambiato canale da alcuni minuti, inculandola con veemenza, perché quel discorso mi aveva dato più energia. La tenevo ferma dai fianchi e la penetravo con forza nel buco anale, con fendenti profondi ed energici.
“Aaaaaaaaa mmmmmmmmmmmmm aaaaaaaaaaaaaaa
Nello stesso istante guardavo Marco che si accaniva con fervore su Cristina, si capiva che stava arrivando anche lui al capolinea. La nipote, in quella posa, a smorza candela, mostrava un culo superbo.



“mmmm sorellina! Non mi dispiacerebbe incularmi Cristina! ha un culo da favola mmmmmmm
“mmm Sei un porco debosciato mmmm mmm Se lei ci sta? Sono cazzi suoi mmmmmm dio mmmmmmm sto godendo mmmmmm
“mmmmmm cristo quanto sei puttana mmmmmmm lo sai? mmmmm Ora sto magnificamente mmmm sorellina sei stata la miglior terapia  mmmmmmmmm
aaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmm si si si e voglio continuare mmmmm



La terapia della fica della sorella si era rivelata un toccasana. Franca non solo riuscì a farmi uscire dal tunnel della depressione ma diventò di fatto la mia compagna segreta.
Nessuno immaginava che fra noi oltre ad un rapporto fraterno esistesse qualcosa di proibito.

Iniziai a frequentare la casa di Franca fino a diventare un componente fisso, sopratutto del suo letto.

Alla vigilia di Natale chiesi a Cristina se volesse accompagnarmi in un vacanza esotica. Fu entusiasta di seguirmi perché la meta era alle isole Maldive.


Fui fortunato, perché si rivelarono lo scenario perfetto che mi permise di mettere in atto i miei propositi incestuosi. Ma questa è un altra storia. Come avevo immaginato, Cristina apprezzò molto le fattezze del mio cazzo, che diventò un frequentatore abituale del suo culo e della sua meravigliosa e accogliente giovane fica.

La prima volta pensai: Che figlia di puttana! Buon sangue non mente!

Così va la vita

Guzzon59

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