Soprattutto dei centri vacanza, con animazione inclusa.
Erano vacanze che si consumavano nell'angusto
spazio di un albergo e inuna spiaggia affollata, con tanti bambini che non
facevano altro che correre e urlare.
Quindi dissi basta.
Ne parlai con mia moglie e i miei due figli.
Ci siamo riuniti in conclave discutendo a lungo e alla
fine abbiamo trovato un accordo con tanto di fumata bianca. Le prossime
sarebbero state diverse dal solito, più avventurose: La vacanza l’avremmo fatta
con il camper e più precisamente un camper tour.
Marco fu subito entusiasta della scelta, e pose
come condizione che ci fosse anche la sua fidanzata Ilaria, conosciuta appena un mese prima.
Alessia fu l'unica contraria. Lei preferiva in
ogni caso i centri vacanza con le animazioni, perchè era interessata ai giovani animatori.
Alessia è una ragazza briosa e, direi, anche di
facili costumi. Quando un ragazzo gli piaceva faceva di tutto per attirarlo
nella sua ragnatela e spolparlo fino all’osso. Si trasformava in una feroce mantide religiosa, che
consumava i propri amanti fino all’estremo.
Un’estate, in un centro vacanze, mi fece sentire
in imbarazzo, perché il passa parola mormorava che si era scopato tutto lo
staff del centro e alcuni clienti, compreso l'attempato cuoco, un napoletano di
cinquanta cinque anni.
Non è una bellissima ragazza, è quasi robusta, ma sopperisce alla carenza estetica con un’inclinazione da baldraccona.
Dopo l'accordo, iniziai a cercare un’agenzia di
noleggi. Ne ho visitate parecchie prima di trovare il Camper adatto alle nostre
necessità.
Alla fine di una lunga odissea riuscì a trovare il mezzo idoneo
che poteva accogliere comodamente cinque persone.
Le cuccette erano tre, di cui due matrimoniali e
una singola. Era perfetto per le nostre esigenze.
Dopo aver trovato il mezzo di trasporto,
cominciai subito ad organizzare il viaggio.
Con la famiglia studiammo gli itinerari da
percorrere, con cura scegliemmo quelli lontani dalle grandi città, che comprendevano i piccoli borghi delle maggiori località medievali dell'Umbria, della Toscana, delle Marche e del Lazio.
I luoghi scelti per la sosta non erano tutti
attrezzati, e per questo abbiamo inserito altre aree periferiche che anche se prive di
strutture, erano almeno situati vicino a laghi o fiumi.
Alla fine il programma fu definito in ogni
dettaglio. Lo chiamammo Camper tour.
Alessia, tuttavia, continuò a mostrarsi
polemica, e non perdeva occasione per dimostrare il suo disappunto, frapponendo
mille difficoltà, compreso l'insorgere d’eventuali malattie epidemiche e la
difficoltà a ricorrere alle cure ospedaliere.
Nonostante le sue eccessive insistenze, nessuno
ha ceduto di un solo millimetro.
Alla fine si arrese davanti alla maggioranza
compatta.
Alessia, infine, accettò di partecipare, suo malgrado, ai preparativi del viaggio e all'equipaggiamento del Camper.
Alessia, infine, accettò di partecipare, suo malgrado, ai preparativi del viaggio e all'equipaggiamento del Camper.
Alla vigilia della partenza invitai tutta la
ciurma in pizzeria.
Era l’occasione giusta per ripercorrere
l’itinerario e fare l'inventario dei materiali, per evitare di escludere quelli
più importanti, che poi ci avrebbero fatto comodo avere.
Pizzeria del “Moro”. Alessia scelse un tavolino
sul terrazzo.
La serata era calda e la leggera brezza dava un
senso di benessere.
Stavamo consultando il menù, quando arrivò Marco
con la sua fidanzata Ilaria.
Ilaria è una ragazza altissima. Marco le
arriva appena oltre le spalle, credo che lo superasse di almeno dieci
centimetri.
La mia famiglia non è di statura elevata.
L'altezza media non va oltre il metro e settanta.
Marco ha la mia stessa corporatura, solo che
la sua è quella di un giovane vigoroso e senza pancia.
Alessia e mia moglie non vanno oltre il metro
e sessantacinque. In ogni caso, l'imponenza d’Ilaria non ci creava alcun
fastidio.
In quella circostanza ciò che attirò la mia
attenzione fu l'abbigliamento d’Ilaria. In estate le ragazze, com’è noto, sono
più nude che vestite. Ilaria non sfuggiva a quel canone di stile.
I capelli biondi tagliati a caschetto, stile
Valentina. Una maglietta di cotone rosa, scollata, che non arrivava oltre
l'ombelico, scoperto.
Una gonna bianca a balze e corta fino a metà
coscia. Ma ciò che esaltava la sua conturbante bellezza, come una ciliegina
sulla torta, che per poco non mi fece arrestare il respiro, furono le parigine
bianche, calze leggere che arrivavano appena sopra le ginocchia.
Fu la prima volta che mi capitava di soffermarmi
su di lei. Ormai ero abituato a vederla perennemente in jeans. Quella sera invece mi aveva colpito il suo abbigliamento succinto.
Non c’era dubbio, era una cavalla imponente che
difficilmente passava inosservata. Poi in quella mise da playmate era superba.
Notai subito gli sguardi allupati degli altri
uomini presenti in sala che si soffermavano con cupidigia sulle sue fattezze, occhiate
libidinose, insidiose che la seguivano nei movimenti fino al nostro tavolo.
“Ciao papà! Allora siamo
pronti?
“Buona sera!
“Ciao Ilaria! Sedetevi!
Adesso chiamo il cameriere e ordiniamo! Prima il piacere e poi il dovere!
Discuteremo dopo aver mangiato!
Ilaria fece il giro del tavolino per sedersi
alla mia destra. Tirò fuori la sedia, prima si accomodò su un lato e poi girò
il busto verso l’interno del tavolino.
Quel mezzo girò sembrò che l'avesse fatto a
rallentatore.
Non so se è stato solo la mia impressione, ma fu
un attimo lunghissimo, in cui ogni fotogramma del suo scoscio si era impresso
nella mia mente.
Del resto non poteva essere diversamente perché
quel gesto fu caratterizzato da un elemento piccante, che lo fece diventare
straordinariamente sublime.
Il respiro si bloccò in gola dallo stupore.
Nel momento in cui Ilaria girava il busto per accomodarsi al tavolo, aveva spalancato le gambe, la minigonna si era spostata verso l’interno scoprendo lo scoscio.
Gli occhi mi stavano uscendo dalle orbite,
quando scoprì che non portava le mutande.
Il taglio della sua figa, palesemente slabbrata,
segno che quei due avevano scopato da poco, mi aggredì facendomi vacillare
l'equilibrio dei sensi.
Alzai lo sguardo imbarazzato e, nello stesso
istante, mi accorsi che i suoi occhi mi stavano fissando, sorridenti.
Forse aveva colto quel momentaneo interesse morboso per le sue cosce, perché mi scrutava negli occhi con espressione divertita, ma assolutamente disinvolta, mostrando la stupenda dentatura perfettamente allineata.
Mi schiarì la gola con un leggero colpo di
tosse. Mi sistemai il tovagliolo sulle ginocchia riprendendo il menù, con mani
frementi.
“Allora, che ordiniamo?
Durante tutta la serata avevo la mente occupata
da quell'immagine divina, che si era fissata come una stampa nel mio cervello.
Ilaria mi aveva suscitato una reazione libidinosa
d’incredibile energia.
Averla al mio fianco, ridere alle battute,
che facevano vibrare il seno compatto, m’induceva a ricordare ciò che mi aveva
sconvolto, la su fica nuda schiacciata sul pianale della sedia; quel pensiero mi
creava un’euforia sensuale estrema, che non mi dava tregue. Il cazzo divenne e si mantenne duro tutta la serata, battendo
nelle mutande in modo tale da farmi soffrire le pene dell’inferno.
Alla fine della serata, quando rientrai a casa, ero
ancora arrapato, quindi mi gettai su mia moglie con grande slancio.
Erano mesi che non la toccavo neanche con un
dito, per cui rimase stupita dal mio atteggiamento chiedendosi che cosa mi avesse preso.
Sfogai la bramosia per Ilaria nella sua fica, scaricando tutto il desiderio che avevo nutrito per la bella nuora; che si era accumulato come un potente esplosivo, quindi nel momento in cui le riempivo la vagina di sborra agognavo a quella di mia nuora.
Arrivò finalmente il giorno della partenza.
Ilaria si presentò con una maglietta attillata,
pantaloni corti in jeansa a vita bassa, sfilettati dai bordi e scarpe da ginnastica. I
capelli erano tenuti da un fiocco.
Nonostante avesse scarpe basse, ci sovrastava
tutti con la sua altezza imponente.
Era una gioia poterla ammirare. Bella e
disinvolta. A volte mi domandavo come cavolo avesse fatto Marco a conquistare
una tale puledra?
Certamente, alla sua età, io, una come lei, potevo
solo sognarla.
Marco durante il viaggio, fungeva da navigatore.
Con le mappe in mano tracciava la rotta verso l’Italia centrale. Bologna,
Firenze, infine si giunse nella zona delle necropoli Etrusche, al confine tra
la Toscana e il Lazio.
La prima sosta fu nella bellissima cornice del
parco naturale della Maremma. Dopo aver fatto rifornimento di provviste a
Talamone, trovammo ai bordi di quella magnifica macchia mediterranea un’area
attrezzata.
Sistemato il Camper, con le estensioni e il
balconcino laterale, mia moglie si mise ai fornelli e preparò la cena.
Quella sera andammo a dormire presto perché il
lungo viaggio ci aveva stancato, anche se con Marco c’eravamo alternati alla
guida del mezzo.
Ogni domenica mattina, avevo l'abitudine di fare
jogging lungo il viale del parco.
Quella domenica mattina in Toscana, mi alzai
molto presto per fare una corsetta, in piena natura.
Indossati i pantaloncini, la canottiera, uscì
con le scarpette da ginnastica in mano, evitando, per quanto possibile, di non
fare rumore.
Non feci in tempo ad aprire la porta, quando:
“Mario! posso venire a
correre con te?
Era la voce d’Ilaria.
“Papà! dille di si! Ti
prego!
Marco m’implorava con tono seccato di portarmi
dietro la sua fidanzata. Chiaramente voleva che togliessimo subito il disturbo
per riprendere a dormire.
Alessia era completamente in coma. Mia moglie si
era alzata con me, per preparare gli zaini da portarci al seguito in occasione
della visita ai borghi antichi del circondario, che avevamo programmato nel corso della mattinata.
Ero fuori seduto su una sedia ripiegabile ad
allacciarmi le scarpe, quando vedo uscire Ilaria. Per poco non mi prende un
colpo.
Sembrava la venere di Botticelli, mentre usciva
dalla schiuma del mare.
Era spettinata, i vestiti su un braccio e le scarpe
in mano. Non era vestita. Era in mutandine e top.
Senza veli, fu la prima volta che potevo ammirarla
dal vivo e apprezzare la tonicità del suo corpo slanciato e ben modellato. Del
resto a venti anni non poteva che essere superlativo.
Posò gli indumenti su una sedia. Si avvicinò
alla gomma dell'acqua, aprì il getto e c’immerse il viso ed i capelli.
Faceva un caldo infernale perciò, con gusto,
iniziò a bagnarsi il petto e le gambe. I rivoli d'acqua scorrevano sul corpo
seguendo le sinuosità dei fianchi e dell'incavo della figa.
Si rinfrescava sotto il getto dell’acqua, muovendosi
e piegandosi più volte a novanta gradi.
Mantenendo quella posizione sublime, mostrava i
suoi stupendi glutei e le gambe perfettamente tornite, e quando prese a lavarsi
i denti, agitava sinuosamente il suo bellissimo culo.
Era una scena troppo forte per un uomo della mia
età. Il cuore mi batteva a cento all’ora. Un’incipiente erezione caratterizzò
quella situazione incandescente, trasformando il cazzo in un rigido obelisco.
Che sofferenza.
Non era finito lì. Quella scena fu solo
l’antipasto di una colazione fatta d’emozioni estreme e di desiderio morboso.
Avevo terminato di legarmi le laccia delle scarpe e,
nell’attesa, iniziai a fare stretching. Tenendo la punta del piede e flettendomi
su una gamba.
Quando alzai lo sguardo su Ilaria, fui aggredito da una scena talmente scioccante che dovetti
sedermi per terra per riprendermi dall’improvviso marasma dei sensi.
Ilaria, con disinvoltura, si era sfilato le
mutandine e il top di cotone, rimanendo totalmente nuda; poi prese la canotta e
i pantaloncini da ginnastica indossandoli con estrema serenità.
Ora non dovevo più sforzarmi di fantasticare sul
suo stupendo corpo. Il cazzo, sotto l’effetto di quel meraviglioso striptease,
sembrava che volesse esplodere nelle mutande. Rimasi confuso, perché non sapevo
come giudicare quell’atteggiamento.
C’erano due possibilità: o era disinibita oppure
una gran troia.
“Mario Sono pronta!
Partiamo?
“Certo!
Imboccammo un viale con fondo in terra battuta
che s’inoltrava nel fitto bosco. Correvamo uno a fianco all’altro. Ero talmente
eccitato che non riuscivo ad aprire bocca.
La scena di prima troneggiava prepotentemente
nel mio campo visivo.
Ad un certo punto la strada iniziò a seguire il
greto di un fiume. Le sue acque erano quasi trasparenti. In giro non c’era
anima viva.
Fatti un centinaio di metri, il fiume rallentava
fino a formare una grand’ansa, simile ad un laghetto.
Ilaria iniziò a guardarsi in giro. Poi si ferma.
Con le mani sui fianchi si piega in avanti per riprendere fiato.
“Mario sono stanca!
Facciamo una pausa?
“Certo non dobbiamo mica
battere il record mondiale di maratona!
“ahahah si! Ci sediamo
sul bordo del laghetto?
C’era un tratto di greto che sembrava una
spiaggia. Il sole non era ancora spuntato. Tutto era in ombra. Il cielo si
rifletteva sullo specchio dell’acqua, colorando il laghetto di un azzurro
intenso. Ilaria si tolse le scarpe da ginnastica ed immerse i piedi nell’acqua.
“Che bello! È fresca brrrr
che bello! Mario prova anche tu! È una splendida sensazione!
Mi tolsi le scarpe e mi avvicinai ad Ilaria.
“E’ vero! È una bella
sensazione!
“Mario! Mi è venuta un’idea!
Facciamo il bagno!
“Non abbiamo il costume
dietro!
“Non ci serve! La mia
famiglia pratica il nudismo! In casa quando non abbiamo ospiti non portiamo
vestiti! Quindi possiamo farlo nudi! Che ne dici?
Ero imbarazzato. Non mi aspettavo una situazione
così provocante. Non avevo la minimia idea di come avrei reagito. Ero di
mentalità retrograda rispetto ai suoi genitori. Probabilmente avrei incontrato
difficoltà a mantenermi neutro davanti ad una donna nuda. Soprattutto bella
come lei.
“Veramente Ilaria .. io..
cioè noi.. non siamo abituati a..
Non feci in tempo a finire la frase che Ilaria
si spogliò sotto i miei occhi, gettando gli indumenti sul greto. Era nuda,
bellissima. La ragazza stava superando i limiti di guardia. Metteva a dura
prova il mio autocontrollo. Nuora o no il suo atteggiamento era palesemente
provocatorio.
“Dai Mario! vieni!
Camminò verso il centro del laghetto, svelando
una natura selvaggia e meravigliosa, che mi affascinava. Continuò a muoversi,
flessuosa, lasciando una scia dietro di se, fino ad immergersi completamente,
poi si tuffò nuotando verso il largo.
Riemerse pochi secondi dopo.
“Dai Mario! è bellissimo..
l’acqua è fredda! Vieni!
La guardai – pensando: Carpe diem! ma chi se
ne frega delle convenzioni!
Quindi, seguendo solo i miei istinti e non
quelli della ragione, mi tolsi la canottiera i pantaloncini e le mutande.
La ragazza seguì con attenzione quello spogliarello,
senza perdersi un solo momento. Il suo sguardo divenne più intenso nell’istante
in cui tolsi le mutande e l’imponente erezione spuntò in aria, come una molla,
oscenamente, campeggiando presuntuoso sotto il mio ventre.
Mi era impossibile celarla.
Per togliermi dall’imbarazzo di quell’erezione
incontrollabile, m’immersi subito nell’acqua nella speranza che non mi avesse
notato e fiducioso che il freddo calmasse il bollente spirito, che stava animando
la mia mente.
Nuotai cercando di stare il più lontano
possibile da Lei. Fu del tutto inutile perché fu Ilaria ad avvicinarsi.
Ad un tratto non la vidi più, poi avvertì le sue
mani che abbrancarono il mio cazzo e, cosa sorprendente, la sua calda bocca che
avvolge il tubero duro come il marmo.
"Porca miseria! questo no me lo aspettavo!
Ora non avevo più dubbi sulla natura spregiudicata
di quella ragazza. Il suo nudismo non era esibizionismo fine a se stessa, e, secondo il mio metro di misura, la
provocazione di una puttana. Smisi di considerarla come la candida fidanzata di mio
figlio e la pensai come una donna, un po’ zoccola, da cui trarre il massimo
piacere fisico.
Dopo alcuni colpi di bocca, la vidi uscire
dall’acqua come una sirena, sembrando Afrodite spumeggiante e bella come il
sole. Il suo sguardo era splendente ed eccitato.
Il dado era stato tratto. Era inutile indugiare
oltre davanti a quella proposta indecente. Davanti a me c’era una femmina vogliosa di scopare.
Senza pensarci oltre, giacché il suo gesto era
stato eloquente nello scopo, con la mente sconvolta dalla libidine, l’afferrai
dai fianchi e la tirai verso di me, incuneando il cazzo palpitante tre le sue
cosce.
Era più alta di me, perciò la cappella invase quel triangolo di piacere, urtando contro la fessura della fica.
Le sue tette, considerato la sua statura, erano esattamente allineate alla
mia bocca. Mi fu facile mordere i capezzoli e succhiarli con ingordigia.
Mi trasformai in un feroce predatore,
divorandola di baci e di carezze.
In quella situazione concitata le strusciavo la cappella
tra le cosce, stimolando le labbra della fica. In pratica ci stavamo
masturbando.
In quella cornice naturale, di una bellezza
paradisiaca, mi sembrava di vivere un sogno.
La presi in braccio e la portai verso la riva,
ci sedemmo nell’acqua bassa. Rivivendo nella mia mente le scene di Laguna Blu. Appena
mi coricai con la schiena nel freddo liquido, lei s’inginocchiò tra le mie
gambe aperte abbassandosi sul grembo.
Le sue mani s’impossessarono subito del mio
cazzo, ghermendolo con una grazia incredibile.
Dopo averlo menato con forza, piega il capo e
inizia a leccare e succhiare la cappella.
La contemplavo incantato, intanto che s’impegnava
con accanimento in un sublime pompino. La troietta era brava.
La dolce nuora, ogni tanto, interrompeva il bocchino, sostituendolo
con un lavoretto magistrale della punta della lingua, che spazzolava lungo l’asta ed i bordi della capella,
e delle mani affusolate, che soppesavano con piacevolezza i coglioni.
“mmmm sei brava a stimolare il cazzo! Sono fiero di te! Sei una degna nuora!
"e tu un suocero arrapato hahah
"e tu un suocero arrapato hahah
Dopo essersi divertita, si alza in piedi e mi
cavalca facendo collimare la sua meravigliosa fica sulla mia bocca.
“mmm adesso fammi sentire la tua lingua!
Era una visione celestiale.
Quel sublime triangolo si era insinuato nella
mia mente come un tarlo.
Vederlo da vicino, poterlo leccare,
succhiare, baciare, strusciare con la lingua, era una gioia infinita.
Solcai frizzante le fenditure di quella giovane fica,
prima con la lingua e poi con il dito medio, separando le piccole labbra per
poterci ficcare in profondità la punta della lingua.
Il suo corpo vibrò compatto, quando la lingua
toccò la carne viva.
Scoprì che il buco del culo era già sfondato, e fu un
piacere leccarlo e penetrarlo con il dito indice.
Mentre rovistavo con la bocca tra il buco del
culo, il perineo e la fica, la sentivo tremare e ansimare.
La troia stava godendo, e somatizzava quelle
sensazioni in un’azione impetuosa della sua bocca sul mio cazzo, perché lo
mordeva e lo succhiava come una ventosa.
Quel moto mi provocava sensazione di brividi
alla schiena.
“Mario scopami! Ho
voglia!
“Anche io! Vieni su di me!
Mi montò come un cavallerizza, impalando in
profondità il cazzo nella sua calda fica.
Il suo bellissimo corpo s’incastrò al mio, in un
meraviglioso smorza candela, da quel momento in poi entrambi ne avremmo tratto
il massimo diletto possibile.
Si appoggiò con le mani sul petto e iniziò a
muoversi come se fosse posseduta dal diavolo. L'azione del corpo era impressionante.
Si agitava con lo scoscio attaccato al mio grembo, quasi incollato, con il cazzo profondamente ficcato nella vagina, oscillando con forza solo il bacino, come un’odalisca. Era meravigliosamente selvaggia.
“Mmmmm si iiiiiiiiii mmmmm godo ooooo
“to to mia bella puttana di nuora… ti piace il
cazzo di tuo suocero?
“Si si si si mmmmm mmmm si godo! Fottimi come
una puttana mmmmmm
“Si! lo sei! sei la mia puttana! To to to!
In quel momento le pareti della fica si
contorcevano come calde morse.
S’intuiva che la troia stava avendo degli
orgasmi.
Ci roteammo in acqua, e dopo esserci fermati lei
prese il mio posto, in una sublime missionaria. Le sue gambe s’innalzarono in aria, come due lunghissime
torri, posandosi sulle mie spalle. In quella posizione cercai di allungarmi
sopra di lei, per dare più forza alla penetrazione.
Era una donna imponente. Mi sentivo un nano
sopra di lei. Ma la voglia di farla godere era tanta, per cui, sorreggendomi
con la punta dei piedi, riuscì a sovrastarla e scoparmela con energia in
profondità, solo i coglioni restavano fuori dell’uscio.
“mmmmmm mmmm mi fai impazzire mmmmm
“hai una fica bollente! Mmmmmmm to to to
Nell’aria si sentivano i suoi lamenti, oltre
ai classici rumori dei boschi, acuti di uccelli che sinceramente non conoscevo,
il tutto sottolineato dallo sciabordio dell’acqua e del cazzo che penetrava
senza soluzione di continuata in quella giovane e ingorda fica.
La bella sirena cantava come un usignolo; il suo lamento si
accordava divinamente con quelli di quel paradiso terrestre, incassando con
viva partecipazione l’azione devastante del mio cazzo.
“Mmmmm si iiiii mmmmmmmm godo oooo come una
puttana mmmmmm
“si! la
mia puttana gode! come una cagna to to mmm
Il suo corpo, uno splendido monolite, vibrava
compatto.
In quel marasma dei sensi ci ribaltavamo
nell’acqua e lei scopava con enfasi e senza interruzioni.
Senza staccarmi da lei spingevo il bacino in
mezzo alle sue lunghissime cosce, cercando di penetrarla in profondità.
"Ahhhhh ohh si mmm si Mmmmm si godo ooo mmm
In quel trambusto, ci davo alla grande, con spinte poderose, fino ad avvertire chiaramente l'urto della punta
del cazzo contro le cervici dell’utero.
Le sue mani sembravano artigli di un aquila, per quanto mi
serravano forti a lei.
Le tette massicce e sode, vibravano e sussultavano con moti ondosi, come un
gustosissimo budino.
Era giovane bella e selvaggia.
cambiammo posizioni, fini a quando, a pecorina con le gambe
spalancate, le sue cosce si rivelarno lunghe, rispetto alle mie, per cui mi era impossibile mettermi
in ginocchio dietro di lei, non raggiunendo la sua altezza.
Dovetti scoparla quasi in piedi. Tenendo le
ginocchia leggermente flesse; in quella posizione sembravo un fantino in piena
corsa.
Fottevo la sua figa tenendomi afferrato dai suoi
fianchi stretti e muovendo solo il bacino.
Il cazzo in ogni modo lo tenevo costantemente in
azione, spingendolo senza tregua dentro quello inferno, sconquassandole la
vagina dal piacere.
“ahhhh mm si ohhhhh Mmmmmm si iiiiii mmmmmmmmm
“Sei un dono divino! Che sorpresa scoprire la nuora troia mmmmm to
to mm
A un certo punto la sento cedere, e si stende sulla
spiaggia a bocconi, io, senza perdere il contatto dal suo corpo e dalla sua
bollente fica, la seguo nella caduta, allungandomi sopra di lei.
In quel modo avevo la possibilità di chiavarla
comodamente da tergo e, contemporaneamente, di toccarla, baciare le spalle, il collo,
stringere le tette, insomma era un pranzo abbondante e conturbante ed ero l'unico commensale, una vera abbuffata di sesso.
“Ahhhhhhh si si mmm ohhhhh Mmmmmm si mmmmm sto impazzendo oo
“Sei un diavolo mmmm to to to
La posizione si prestava perfettamente per
realizzare una fantasia che in quel momento mi stava balenando nella mente. Mi
staccai da lei.
“No! no che fai?
“Aspetta!
Le feci allargare le gambe, restando inginocchiato in
mezzo, presi a leccarle il buco del culo. Perfetto era già stato spianato.
Il dito entrò facilmente, e l’orifizio dopo alcuni affondi si adattò subito al volume delle dita.
Dopo averlo lavorato a dovere,
il culo fu pronto ad accogliere il mio cazzo.
Mi allungai di nuovo sopra di lei.
Brandendo il cazzo schiacciai la cappella contro
il buco del culo. Lo strofinai fino a quando il grosso bulbo allargò l’orifizio
e s’insinuò nello sfintere, poi una spinta energica ed entrai con il resto del
nerbo.
“Ahhhhhhh si mmm si si iiiiiiiiiii mmmmmm mi piace scopare
con il culo mmmmmm
“non vedevo l’ora di sfondartelo!
“troppo tardi! Mmmm si mi piace scopare dal culo
mmmmm ohhhhh
“Sei una nuora porca! Mmmmm
“Ahhhhhh a te piacciono le ragazzine? L’ho capito
da come mi guardavi quando sono entrato in casa vostra mmmm Porco!
"Certo! Perché sei una manza degna del mio cazzo! e sei una grande maiala!
"mmm ahhhh si mi piaci quando mi tratti da troia! mmmm
"Certo! Perché sei una manza degna del mio cazzo! e sei una grande maiala!
"mmm ahhhh si mi piaci quando mi tratti da troia! mmmm
La sua mente depravata m’incitava a forzare il
ritmo. Così l’afferrai dalle anche e cominciai a martellare pesantemente il suo ano.
Il cazzo scivolava dentro fino alla base dei coglioni, che sbattevano contro le
labbra della fica.
Nell’aria aleggiavano i suoi lamenti e lo
sciabordio del cazzo mentre penetrava lo sfintere ed urtava con i coglioni
nell’acqua.
"ahhhhhhhh Mio dio! sto godendo! Mmmmm si si si godo oooooo mmmmm
Dopo quella intensa maratona anale, arrivai al culmine
della resistenza. I coglioni si erano irrigiditi nello scroto e anelavano di
sfogare la loro spremuta di sperma.
Il cazzo era diventato duro come l’acciaio e
penetrava senza deformarsi, come la punta di diamante di una trivella petrolifera. I conati
di sborra spingevano alle radici del cazzo desiderando di uscire e inondare
quel giovane buco del culo.
Aumentai gli sforzi fino allo estremo sacrificio. Colpi
secchi e devastanti.
“Ahhhhhhh si mmmm si mmm si mmmmmmm dio mmmmmm muoio ooooo mmm
“To to, diavolo che non sei altro mmmmm sei la
mia puttana mmmmmmmmm
“Ahhhhhh si ohhhhh si si mmmmmm sfogati nel mio culo mmmmmmm
Mi abbandonai sopra di lei, con la pancia
schiacciata contro i lombi, liberando il mio cazzo da quella tensione
che lo teneva in azione. Esplose dentro lo sfintere, riempiendolo di sborra
fino a farlo straripare dai bordi dell’orifizio.
Quando tirai fuori il cazzo dalle sue
natiche, notai un pertugio oscenamente allargato e impregnato di sborra.
Esausto, mi lascio cadere al suo fianco per
riprendere fiato.
“Ilaria! Accidenti che scopata!
“Sei stato grande!
Nessuno finora mi aveva scopato in questo modo! Lo sai? Che è la prima volta
che l’ho fatto con una persona anziana!
“ahaha anziana! Non sono
poi così vecchio! A cinquanta anni me la cavo anche bene!
“Accipicchia sei stato
forte, anche meglio di alcuni ragazzi!
“ahaha non ci sono più i ragazzi
di una volta hahahaha adesso rivestiamoci e facciamo finta di avere fatto
jogging ! domani si replica?
“Certo, che puttana
sarei? Domani, dopodomani per tutto il puntantuour! Ahahahahah Già ora sei la
mia puttana! E’
il caso di battezzare la vacanza con il nome Puttantuor hahaha
“ahahah è vero
hahahahahah
Arrivammo al campo, molto affamati. La
ginnastica ci aveva fatto consumare molte energie.
Ilaria, fedele al suo ruolo di puttana, si era
rivelato un vero terremoto d’adrenalina. Quindi divenne un’impresa
impegnativa gestirla come voleva lei. Ormai il dato era stato tratto, e, aimè,
speravo che mio figlio Marco mi aiutasse a sfiancarla un pochino.
Era una vera ninfomane, si concedeva senza alcun
ritegno sia a Marco che a me, ogni circostanza era un’occasione da non perdere
per scopare.
Addirittura, da grande troia che era, lo volle
fare anche in una necropoli degli etruschi, a Cerveteri.
In una cripta di tufo, con naturalezza, dopo
avermi fatto un pompino mozzafiato, s’inginocchiò sulla tomba della matrona
implorandomi di incularla, perché si credeva la sacerdotessa delle vestali.
Era folle, ma straordinariamente sensuale.
Quella fu la colazione, il pranzo che seguì si
rivelò ancora più piccante: la figlia.
Alessia sospettava qualcosa. Aveva notato il
cambiamento d’umore d’Ilaria, soprattutto la sua sfacciataggine nel mostrarsi mezza
nuda davanti a me. Senza alcun imbarazzo.
Nonostante si sapesse che nella sua famiglia si
praticava il nudismo, ad Alessia quel modo di comportarsi iniziò a fargli nascere
dei dubbi.
Insomma aveva intuito che tra me e lei c’era una
strana intesa. Ci osservava con insistenza e con occhio indagatore.
Come si dice in gergo: una puttana sa
riconoscere una troia.
Alessia soffriva di non potere dare libero sfogo
al suo carattere libertino. Gli mancavano le occasioni mondane. Le mancava la
discoteca, le feste con le amiche, ma soprattutto la vacanza nei centri
turistici con animazione, insomma si capiva che soffriva per quella forzata
astinenza da cazzo.
Passava molto tempo nel camper a dormire. Si
annoiava a morte.
Una mattina tutto cambiò.
Si alzò anche lei. In scarpette, pantaloncini e
canotta si unì a me e Ilaria.
Dopo un chilometro abbondante si sedette su un
prato, completamente affaticata e senza fiato. Eravamo in Umbria.
“Alessia – disse Ilaria –
vieni con me! laggiù c’è un corso d’acqua! Andiamo a rinfrescarci!
Alessia fu entusiasta di quell’invito. Si alzò e
seguì Ilaria fino al greto del ruscello.
Il tratto di strada si trovava in pieno bosco.
Ilaria si tolse le scarpe ed entrò in acqua. Il
ruscello non era profondo, sufficiente a rinfrescare le membra sudate.
In quel tratto c’era una leggera pendenza e
l’acqua scendeva a valle allargandosi. La corrente era forte e fredda, ma in
considerazione dell’afa incombente, fu un vero toccasana.
Mi sedetti su una roccia. Ilaria e Alessia
si stavano bagnando reciprocamente. Ridevano e scherzavano con l’acqua.
Sembravano due ninfe della natura.
Ilaria, ad un Tratto, si toglie la canotta
rimanendo con le tette scoperte. Alessia si bloccò a guardarla. Poi girò lo
sguardo verso di me.
“Dai Alessia! togliti la
maglietta!
Così dicendo unendo le mani, prese dell’acqua e
se la getto sul seno.
“Brrrrrr che fredda! è
bellissimo! Dai! Fallo anche tu!
Alessia non sapeva come comportarsi. Si girò
verso di me, come a cercare un consenso. Feci segno di si, con il movimento del
capo. Lei sorrise.
Alessia afferrò i bordi della canotta e se la
tolse. Il suo grosso seno aggredì subito il mio sguardo.
Erano grandi con i capezzoli neri. Nonostante
fossero grosse, si reggevano su molto bene. Era uno spettacolo ammirarle.
Non era finito lì.
Ilaria continuava a bagnare Alessia. Alla fine i
pantaloncini erano completamente fradici rivelando nei dettagli le parti intime
e i glutei.
Ilaria, alla fine, con disinvoltura se li tolse
rimanendo completamente nuda. Poi si allungò nell’acqua facendosi accarezzare
dalla corrente.
Era uno spettacolo straordinario. Sembrava una
dea.
“Alessia vieni anche tu.
E’ bellissimo!
Alessia, la fissò basita. Poi si girò nuovamente
verso di me. Ero imbarazzato e non sapevo cosa rispondere al suo sguardo. Alzai
le spalle, come dire: fai come meglio ti pare.
Lei lo considerò un assenso. Sorridente si tolse
i pantaloncini. Alessia non era depilata. Il suo pube peloso si manifestò sotto
i miei occhi. Era uno spettacolo impressionante. Mostrava una figa coperta di
pelo nero e riccio, che era un vero e proprio richiamo della natura.
La mia resistenza ebbe fine. Crollò come neve
sciolta dal sole arroventato. Dovetti ammettere, con grande senso di colpa, che
stavo bramando la fica di mia figlia. Il cazzo somatizzò quella scena con un’imponente
erezione. Mi era difficile tenermi distante da quel desiderio che stava
infiammando i miei sensi.
“Mario vieni anche tu! È
bellissimo!
“Dai papà! L’acqua è
fredda brrrrrrrr
Poi insieme:
“Nudo! Nudo! Nudo! Nudo!
“Va bene l’avete voluto
voi! Vi avverto che non sono un bello spettacolo da vedere con questa pancia
ahahahah
Mi tolsi la maglietta, le scarpe e i
pantaloncini. Il mio cazzo non ne voleva sapere di abbassare la guardia. Lo
coprì con una mano, come meglio potevo, ma era difficile nasconderlo totalmente.
La cappella ogni tanto sfuggiva e si mostrava
oltre il polso.
Quel particolare non era sfuggito allo sguardo
di Alessia, che fissava intensamente la mia mano.
Appena fui vicino a loro mi gettai in acqua a
pancia in giù, facendomi massaggiare dalla corrente. Era veramente rilassante.
L’acqua era fredda e scorreva tonificandomi il corpo. Il cazzo premeva sul
fondo del ruscello, più duro che mai.
Proprio in quel momento Ilaria si mette a
cavalcioni sulla zona lombare.
“Sali anche tu Alessia!
Divertiamoci con il nostro cavalluccio marino op op ahahahahah
Alessia esplose in una grassa risata, ed euforica segue l’esempio di Ilaria, sedendosi dietro di lei.
“Dai! Cavalluccio op op
op… ahahah
Sentivo sulla pelle il contatto delle loro parti
intime. Ma quello che più mi stava facendo sballare la mente, fu il contatto
con la figa di Alessia.
"Op op… muovi il culo hahahahah
Ilaria, in piena allegria, iniziò a farmi il
solletico sui fianchi. Cominciai a muovermi come un serpente, per sfuggire a
quegli stimoli insopportabili.
Anche Alessia si unì nell’azione.
Il titillamento era talmente forte che nel
tentativo di disarcionarle mi voltai supino, quindi me le trovai entrambe sopra
il mio grembo.
La situazione divenne subito imbarazzante, perché
il cazzo duro s’incastrò contro la figa di Alessia. Ilaria invece si era seduta
sul mio petto, con le gambe divaricate mostrandomi la sua fica imberbe.
Sentivo lo scoscio caldo di Alessia premere sul
cazzo duro, che si era incastrato tra le labbra della sua figa bollente.
Ad un tratto succede qualcosa. Alessia inizia a
muovere il bacino avanti e indietro, come un fantino, masturbandomi e
stimolandosi a sua volta.
Quelle oscillazioni costringono la sua fica a
stimolare la compattezza del mio cazzo, con il caldo delle labbra, che lo
avvolgono come un guanto.
Ilaria intuisce subito il cambiamento di
programma. Si gira verso Alessia e spinge la sua figa sopra la mia bocca. Poi
afferra i fianchi di mia figlia e comincia a baciarle le tette.
La sua bocca si muove frenetica sui capezzoli nei, grossi come due ciliegie,
si sposta sul collo ed infine sulla bocca di Alessia, unendosi in un bacio passionale.
Alessia, stimolata dalle carezze di Ilaria, aumentò
il movimento del bacino. In pratica mi stava facendo una sega con la figa.
Ilaria nello stesso istante strofina la fica
sulla mia bocca, lasciandosi leccare in profondità. Mi era difficile tenere a
bada le mani. Così iniziai a toccare il culo di Alessia.
La sua pelle era morbida e liscia come il
velluto.
Mi tremavano le mani, mentre le facevo scorrere
sulle anche e sui glutei di mia figlia. Il cazzo divenne ancora più duro e
pulsante.
Mia figlia percependo quell'improvviso ardore, aumentò il movimento delle anche e, in presa all'eccitamento fu indotto a fare un’azione imprevista.
Infatti, in preda al delirio dei sensi, seguendo
il suo istinto animale, si solleva con il bacino e punta la cappella del mio cazzo
contro l’apertura della fica, poi si lascia impalare in profondità.
“ohhhhhh si mmmm mmmmmm si! papà mmmmmm
Il lamento di mia figlia mi fece venire i
brividi.
Il caldo infernale della sua vagina infiammata si
avvolse attorno al cazzo, come una ventata di scirocco.
Appena inizia a muoversi sopra di me, avverto
una scarica di adrenalina lungo la schiena. Era una sensazione incredibile, un
senso di vertigine che non avevo mai provato prima di allora.
Non ero ancora preparato all’idea dell’incesto.
Quel pensiero mi sconvolse la mente. Così in piena esaltazione dei sensi,
iniziai a muovere il bacino con grande impeto, sollevandola ad ogni affondo. Quell’idea
mi aveva dato una forza mirabolante.
Nello stesso istante, anche Alessia, eccitata da
quel rapporto incestuoso, sfoga le sue emozioni divorando le tette di Ilaria,
le bacia, le morde, le lecca e le succhia famelica. Sembrava posseduta dal
diavolo.
Ilaria, stimolata dalla chiavata incestuosa di
Alessia, trasmette la sua eccitazione allo scoscio, che struscia con energia
sulla mia bocca, quasi a soffocarmi.poi rivolta a mia figlia;
“Alessia mmm lo voglio anche
io! mmmmmmmm il cazzo di tuo padre!
Alessia si ferma, riluttante si alza dal mio
grembo, lasciando il posto ad Ilaria. Tuttavia, ancora in preda all'eccitazione, anche lei si siede con la
fica sulla mia faccia, cercando gli stimoli dalla mia lingua.
La fica di Alessia era impregnata di umori. Le
labbra interne, slabbrate dal mio cazzo, erano molto sviluppate e sporgenti.
Erano due petali di rosa, di straordinaria sensualità, avvolti da un folto
pelo. Era una meraviglia della natura.
Non ci pensai due volte a ficcarci dentro la
lingua. Le afferrai le grosse natiche e me la tirai verso di me. Era una
delizia leccare e succhiare quella nicchia di piacere. Ogni tanto salivo su con
le mani, fino a toccare le grosse tette, per afferrarle e massaggiarle con
forza; erano talmente grandi che non riuscivo a contenerle nelle mani.
“ohhhhhhhhh Mmmmmmmm mnmmmmm (gemevano entrambe)
Intanto Ilaria, si era impalata sul mio cazzo e mi
stava cavalcando come un’amazzone selvaggia. Il suo bacino si muoveva
frenetico. Il cazzo era profondamente ficcato dentro di lei e le pareti della
fica lo stimolavano con forza.
“ahhhhhhhh si mmm si mmmmmmm si mmmm amo il tuo cazzo mmmmmmmm
Dopo alcuni minuti, avverto la sua mano brandire il cazzo e schiacciare la cappella del cazzo contro l’orificio anale.
La penetrazione avviene senza alcuna difficoltà,
dato che quella via era ampiamente spianata. Si era messa di spalle,
appoggiandosi alle tette di Alessia, mentre il suo bacino saliva e scendeva sul
mio cazzo, stimolandolo con il buco del culo.
Dopo alcuni minuti abbondanti, Alessia
rivolgendosi a Ilaria:
“mmmmm lo voglio anche io
nel culo!
La richiesta di Alessia mi fece venire la pelle
d’oca. Perché no? Non era più di primo pelo, una
puttana Ilaria, come tale meritava lo stesso trattamento.
Quella supplica, quindi, andava soddisfatta
all’istante. Ilaria si mise da parte. Alessia si mise a gattoni nella posizione
della pecorina.
Prima di incularmela, volevo sentire la sua bocca
sul cazzo.
Così mentre mi stava succhiando il nerbo, Ilaria,
da tergo, aveva iniziato a lavorarle il buco del culo.
“mmmmmmm mmmmm
Vidi Ilaria che infilava le dita in bocca
inumidendole con la saliva, poi le introduceva nel buco del culo di mia figlia,
allargandolo.
Vedere Ilaria lavorare il buco del culo di
Alessia, mi dava una tale forza che la pressione del sangue salì ai massimi
valori, così in preda all’eccitazione, afferrai la testa di Alessia e con
veemenza la chiavai in bocca. Ogni tanto lo toglievo, gocciolante di saliva
schiumosa, per farla respirare.
“il bucchetto del culo è pronto per il paparino! mmmmm
Era Ilaria. Ironica come al solito. Mi spostai dietro le natiche di mia
figlia. Le cosce non erano lunghe come quelle di mia nuora. Stavolta era alla
mia altezza, quindi restai in ginocchio, allineandomi alle sue natiche.
Mia figlia aveva un culo abbondante. Molto
sensuale, per cui era un piacere toccarlo e schiafferggiarlo.
Prima di incularmela, volli provare ancora i
piaceri della sua calda fica; che vista da dietro, era una meraviglia della natura, paffuta e corposa, divisa da labbre carnose, che spuntava pelosa dallo scoscio, come un
riccio nero e cresposo.
“ahhhhhh papà mmmm dio! mmmm mi fai impazzire! Mmmmmm si mmmmm
Solo chiavandola cominciai ad apprezzare quella
piccola troia.
Col senno di poi mi resi conto perché nei centri
di villeggiatura era la ragazza più gettonata. Alessia chiavava con grande
trascinamento; per dare più efficacia alla penetrazione del mio cazzo, si era
puntata con le mani in fondo al ruscello, spostando il suo corpo massiccio
contro il mio grembo. In una perfetta sinergia dei movimenti.
“op op op sei fantastica mia piccola troia mmmmm
“ahhhhhhhh papà mmmmm mi stai facendo impazzire mmmm
Diedi ancora alcuni colpi in sequenza,
devastanti, prima che Ilaria mi fermasse e impugnasse il cazzo impregnato di
umori vaginali.
Dopo averlo succhiato e lubrificato con la sua
saliva, brandendolo come un cetriolo puntò la cappella contro il pertugio anale
di Alessia.
Mi associai subito alla sua azione spingendo la
fava nello sfintere di mia figlia.
Scoprì che anche lei aveva il canale anale già
abbondantemente sfondato da altri. Quindi fu sufficiente una leggera pressione per
penetrarla profondamente.
“Mmmmmm si si mmmmm piace! Papà incula per bene
la tua bambina mmmm
“La mia piccola troia! Si si mmmm la mia piccola
che è passata dalle fiabe al cazzo! Sei cresciuta hahahah
“ohhhhhhhh si! Ora mi devi inculare tutte le sere, per
farmi addormentare hahahah
Il caldo culo di Alessia accoglieva come un
caldo forno l’intero cazzo.
Era uno spettacolo vertiginoso ammirare il suo
fondo schiena, candido come la neve, mentre inghiottiva l’intero nerbo.
Anche se era più grosso di quello di Ilaria, era
in ogni caso ben proporzionato. I fianchi erano larghi, la vita stretta ed il culo sembrava una
grossa pera. Era meravigliosamente sensuale. Per certi aspetti era simile alla
madre, quando aveva la sua età. Ebbi l’impressione di essere tornato indietro
nel tempo.
Le afferrai le natiche e cominciai a chiavarla con
gusto nel culo.
“Ahhhhhhh ohhhhhhh si si mmm mmmmmmm papà mmmm si ohhhhhhhh è
bellissimo mmmmm
“to to to ! mmmm hai un culo fantastico! Mia
piccola puttanella!
“ohhhhhhh si! sono la tua piccola puttana! mmmmmm
Ilaria, intanto, aveva infilato la testa tra le
cosce di Alessia, leccando i coglioni, e succhiando ogni tanto il cazzo.
Dopo essermi alternato a chiavare l'una e l'altra, mentre scopavo Alessia in una fantastica missionaria, cominciai ad
avvertire i primi conati di sborra, quindi aumentai il ritmo degli affondi, con sferzate energiche.
"Ahhhhhhhhhhhh Ahhhhhhhhhh Ohhhhhhhhhhh
Erano le urla di Alessia, indotte dal godimento che gli affondi del mio cazzo le causavano nella cavità vaginale. Poi mi fermai, per scaricare la sborra sul pube di mia figlia, ma Ilaria colse subito quell’istante, afferrò il cazzo ed iniziò a succhiarlo ingorda. Intanto anche Alessia
si era unita alla festa. Insieme, a turno, lo succhiarono fino a quando non
esplose in una abbondante sborrata.
Gli schizzi finirono nella bocca di Alessia, che
li ingoio avida, poi passò il cazzo ad Ilaria che finì di spremerlo come un
limone, fino all’ultima stilla.
Esausti, ci allungammo nell’acqua corrente.
“Ragazze, siete state
terribili! Due sirene troie, che hanno spolpato Ulisse! Sono esausto!
“Papà, è stata una bella
scoperta! se avessi saputo che eri così porco, ti avrei spremuto come un
limoncino da mo! Hahahah Comunque avevo capito benissimo che ti stavi scopando
Ilaria! Ahaaa
“Certo che lo hai
capito subito! una puttana sa riconoscere gli animali della sua specie! hahahah Se io avessi capito che
eri così troia ti avrei inculata prima! Hahahahah
(in coro): ahahahahahha
La vacanza avevano preso un’ottima piega. Il puntantuour
si era esteso ad Alessia.
Al ritorno ho saputo che Ilaria, nella sua
azione diplomatica, non si era fermata a mettere insieme me ed Alessia, ma
aveva coinvolto Marco e mia moglie in un altro menage diabolico a tre. Marco e
mia moglie. Solo a pensarci mi venivano i brividi.
Ilaria, un giorno, mi confidò un progetto cui
stava lavorando.
Gli sarebbe piaciuto coinvolgere tutta la
famiglia, compresi i suoi genitori e la sorella, in una mega orgia.
Il piano escogitato m’intrigava, giacché la
madre e la sorella erano delle grandiose gnocche, e forse anche più troie di lei.
Ma questa è un'altra storia.
Cosi va la vita.
Guzzon59 (Claudiogusson@ymail.com)
Guzzon59 (Claudiogusson@ymail.com)
1 commento:
Decisamente ben scritto e coinvolgente, almeno per me che mi sono trovata in una situazione simile tanti anni fa col mio fidanzato di allora e suo padre.
Posta un commento