Un mio lettore ha mandato una e_mail nella quale ha
raccontato la sua esperienza incestuosa, avvenuta in modo occasionale, che ha
segnato profondamente la sua vita.
Un evento imprevedibile che lo ha coinvolto in un giro di
giostra emozionante, intenso, sulla quale era salito casualmente e dalla quale
non ha potuto, o voluto, scendere senza averne prima assaporato i brividi
vertiginosi del piacere proibito.
L’estate è per i giovani la stagione della spensieratezza.
Sono i mesi caldi delle vacanze, durante i quali i ricordi scolastici sono
rimossi totalmente nei recessi della mente, nascosti al loro entusiasmo.
Per Tony le vacanze estive volevano significare spiaggia senza
limiti e serate agonistiche in tornei di calcio a cinque, oppure andare in giro
a divertirsi con gli amici, a cazzeggiare con qualsiasi cosa che potesse
divertire.
Nella bella stagione il caldo afoso porta le persone a
tenere un comportamento promiscuo.
Soprattutto entro le mura domestiche, nel quale l’abbigliamento
è di solito succinto, ai limiti della nudità, che non disturba affatto e non suscita
alcun sdegno.
Così potrà capitare che una sorella si aggiri per casa con
disinvoltura in mutandine e reggiseno, divenendo una visione abituale.
La mattina è il momento più trasgressivo del menage
familiare, perché in cucina s’incontrano i membri assonnati ed incuranti
dell‘abbigliamento indossato, addirittura sono avvolti in corti asciugamani,
stretti attorno ai fianchi o sotto le ascelle, che non celano nulla
all’immaginazione.
Tony, diciannove anni, certe volte si soffermava ad
osservare le gambe di sua sorella Jenny, più giovane di lui di un anno, mentre
disinvolta si muoveva davanti ai fornelli, coperta solo da un corto
asciugamano, avvolto attorno ai seni.
I capelli bagnati le scendevano sulle spalle. Non li
asciugava perché voleva che si seccassero assumendo un movimento riccioluto.
Tony quando osservava Jenny, lo faceva senza alcuna malizia,
non andava mai oltre il normale apprezzamento estetico di un rapporto fraterno.
Riconoscendo, tuttavia, di avere una bella sorella. Una
valutazione priva di coinvolgimenti sensuali e di sentimenti perniciosi.
Il destino, tuttavia, è come un bambino capriccioso, a cui
piace giocare con il destino mischiando le sorti delle persone.
L’evento imprevedibile, che incise profondamente nella vita
di Tony, avvenne una sera di luglio, caratterizzata da una canicola che
opprimeva il respiro, un’afa allucinante.
Tony era reduce da una serata allegra trascorsa con i suoi
amici.
Quella sera rincasò tardi, Jenny e i suoi genitori erano già
a letto.
Nel silenzio totale della casa, in penombra, si muoveva
sicuro grazie alla tenue luce dei lampioni che penetrava dalle finestre.
Uno scroscio di doccia fredda lo ritemprò dalle fatiche. Una
lunga sorsata d’acqua fresca lo salvarono dalla disidratazione.
Tony, quella sera, era stanco, raggiunse con gioia il letto,
gettando via il lenzuolo, che a quelle temperature era peggio di una coperta di
lana. Prese sonno subito.
Nella notte, esattamente verso le due circa, gli effetti
dell’acqua ingurgitata prima di andare a dormire iniziarono a farsi sentire,
premendo nella vescica.
Il bisogno andava soddisfatto.
Appena uscito dalla camera, la sua attenzione fu richiamata
da una lieve cantilena, un lamento pacato ma costante.
Proveniva dalla camera da letto dei genitori.
Tony era fidanzato da circa due anni e conosceva bene quel
canto di sirena, quindi sorrise con ironia perché capì la natura di quei gemiti.
Si sorprese a pensare al padre in quella situazione. Dai
singulti insistenti della madre si intuiva che il vecchio ci stava dando dentro
alla grande.
Dopo aver soddisfatto il bisogno fisiologico, nel tornare indietro,
notò che i gemiti continuavano a sentirsi.
Fu colto da una curiosità morbosa, perciò decise di avvicinarsi
alla camera da letto dei genitori, per dare una sbirciatina fugace.
Notò che la porta era appena socchiusa, svelando così il
motivo per il quale si sentivano i lamenti.
Nell’approssimarsi all’ingresso rimase di stucco nel trovare
una scena insolita, che si presentò sotto i suoi occhi.
Sorrise sotto i baffi, perché scoprì non era l’unico ad aver
sentito quel canto.
Sorprese la sorellina Jenny, accovacciata come un gattino,
ai piedi della porta, mentre spiava le performance dei propri genitori.
Stava defilata, gattoni, ferma come una statua. Tony era già
alle sue spalle, ma lei non si era avveduta della sua presenza.
Tony, con cautela, si fermò dietro di lei e poi, continuando
a sorridere, le mise delicatamente una mano sopra una spalla.
Jenny, appena avvertì il tocco delle dita, sussultò
terrorizzata.
Tony fece appena in tempo a metterle una mano sulla bocca.
Il grido di paura, infatti, fu subito strozzato.
“SSSSS sono io! Tony!
Jenny era talmente imbarazzata che, in preda della vergogna,
accennò ad alzarsi per fuggire via. Tony la tenne subito ferma.
“Dove vai? Aspetta! Guardiamo insieme!
Jenny era bloccata dal disagio ed intimorita dalla presenza
del fratello. Il buio per fortuna nascondeva il rossore che le aveva coperto le
guance.
Tony, percependo la sua angoscia, per allentare la tensione
le disse:
Stai tranquilla! Resterà un nostro segreto!
Jenny dopo un po’ si calmò e Tony, percependola più serena,
le afferrò la testa e gliela girò verso la porta.
“Dai! Sciocchina curiosa! Vediamo cosa combinano i nostri
vecchi!
Così dicendo si avvicinò anche lui con il capo verso l’apertura
scrutando dentro la stanza.
I suoi genitori erano sul letto, nudi. In quel momento la
madre era a pecorina, appoggiata sulla sponda, mentre il padre la teneva dai fianchi,
sbattendole il grosso pistone nello scoscio.
Il bacino del padre si agitava frenetico, scandendo il ritmo
della scopata, con una foga sorprendente.
Tony appena vide suo padre in azione, si eccitò subito.
Anche Jenny guardava la stessa scena ed in quel momento era
totalmente concentrata, in modo tale che il respiro le divenne affannoso. Si
era eccitata.
Il padre sembrava una vera furia della natura. La madre
incassava gli affondi contorcendosi come se fosse stata morsa dalla tarantola.
Le grosse tette, mosse da quel tormento, oscillavano come due enormi provoloni
appesi ad una pertica.
Ogni tanto le mani del padre le afferravano, senza
contenerle, e le stringevano, provocando dei lamenti che a fatica la madre domava.
Era impossibile non lasciarsi coinvolgere da quel tumulto d’emozioni.
Tony, infatti, sentì il suo cazzo crescere ed irrigidirsi
come il marmo. Quando raggiunse la massima grandezza, lo sentì palpitare come
un cavallo furente e impaziente di montare la sua giumenta.
Quella situazione infuocata era difficile da sopportare per
un giovane senza che si lasciasse trasportare emotivamente, per questo, gli venne
naturale stringersi il cazzo duro e muoverlo, facendo scivolare la pelle tesa sulla
massa carnosa.
In quel momento, l’istinto gli suggerì di
abbassare lo sguardo verso sua sorella. I suoi occhi impattarono contro il suo
fondo schiena, nascosto sotto un pigiama attillato, che s’infossava in mezzo
alle natiche. Lasciando indovinare due rotonde e sublimi natiche.
Stavolta si trovò ad osservare sua sorella con un trasporto
emotivo nuovo. Notò che il suo corpo si agitava. Era senza altro eccitata come
lui.
Pensò che in quella circostanza, tra loro, si era venuto a creare
una complicità che li legava in un rapporto emotivo forte, empatico, trasgressivo.
Il loro comportamento aveva abbattuto le barriere morali ed
etiche che fino allora li teneva legati senza implicazioni sensuali.
Adesso il contesto era diverso, in quello inferno era
possibile fantasticare sulle fattezze del culo della sorella, addirittura
desiderarlo di toccare.
Durante quel pensiero la mano di Tony insisteva a stimolare lo
grossezza del cazzo.
La mente del ragazzo era ormai pregna di desiderio sessuale,
alimentato in modo esponenziale dall’ardore dei genitori, che si stavano
accoppiando senza risparmiare energie.
Iniziò ad osservò la sorella con insistenza.
Si eccitava al pensiero che anche lei era coinvolta
emotivamente, mentre guardava i genitori nell’atto di darsi il piacere estremo.
Percepiva le sue sensazioni.
Si notava nettamente il grosso cazzo del padre, quando scompariva
nella vulva oscenamente slabbrata della figa materna. Le spinte erano possenti
e profonde.
I sussulti del corpo della madre, facevano intuire il godimento
provocato dall’azione della cappella durante la sua folle corsa nel condotto
vaginale, fino ad urtare contro le cervici dell’utero.
La mente di Tony era letteralmente sconvolta
dall’eccitazione, tale da non poter evitare di leccarsi le lebbre bagnate dalla
forte salivazione.
Mentre fissava il culo di sua sorella, i suoi pensieri
iniziarono ad apprezzare quelle graziose rotondità. Desiderando di
accarezzarle.
Alla fine la libido vinse sulla volontà. Così si fece
coraggio e con audacia mosse la mano verso quella fonte di piacere, delicatamente,
fino ad accarezzare quelle morbidezze celestiali.
Jenny, appena avvertì la mano del fratello, ebbe un moto
improvviso, ma non oppose resistenza a quel gesto, anzi quel contatto s’inseriva
idealmente in quella situazione infernale, nella quale la sua mente in delirio,
era sconvolta dall’eccitazione.
Jenny, infatti, fremeva con il corpo, in un’unione ideale con
quello della madre. Aveva anche immaginato di essere al suo posto, agognando di
prendere dentro di se il grosso cefalo paterno. La mano di suo fratello fu
accolta come una benedizione.
Tony, dopo aver constato la disponibilità di Jenny, aumentò
lo sforzo della mano che, saldamente insinuata sotto il pigiama, prese a
strapazzare con più vigore il clitoride e le labbra della figa, già impregnata abbondantemente
d’umori.
Ogni tanto puntava anche sul seno prosperoso, identico per
generosità a quello della madre.
Jenny, man mano che le dita del fratello incalzavano tra le
fenditure della figa, le era impossibile trattenere i singulti.
Gradiva quell’azione aggressiva, che collimava con la sua voglia
di sesso, che la faceva tremare come se avesse la febbre.
L’azione di suo fratello le piaceva perché le dava un senso
di benessere, inoltre le alleviava il forte formicolio, trasformato sublimemente
godimento, che partiva dal basso ventre diffondendosi come onde impetuose su
tutto il corpo, fino a sconvolgerle la mente.
Tony, si era ormai concentrato ad accarezzare il corpo di
sua sorella, sembrava quasi disinteressato ai propri genitori, convogliando la
sua attenzione verso Jenny.
Si era inginocchiato dietro di lei e sfogava il suo impeto come
una belva feroce. In preda all’emozione le aveva anche calato giù il pigiama e
le mutandine di cotone, scoprendo un culo da favola.
Lo scenario che gli si parò sotto gli occhi era di una
straordinaria bellezza e tale da accoppare un cardiopatico all’istante.
Le candide natiche lo aggredirono sensualmente, erano boriose
e rotonde come il fondo di una pesca vellutata, in mezzo si notava l’incavo scuro
della nicchia vaginale, che le provocò un brivido tale da fargli tremare tutta la
spina dorsale.
Fu talmente ammaliato dal culo di Jenny, che istintivamente gli
venne naturale infilare il cazzo nello scoscio, in profondità, fino a toccare
il piatto ventre della sorella. Non ebbe il coraggio di osare andare oltre. Il
tabù ancora lo frenava.
Nell’istante in cui il suo cazzo iniziò a stimolare le
labbra vaginali, avvertì la mano di sua sorella che si era impossessato del
nerbo e lo pungolava in modo piacevole contro la figa.
La situazione si era incendiata, ed i fratelli si stavano
stimolando freneticamente. Jenny masturbava suo fratello con forza, cercando
contemporaneamente di darsi piacere con la massa carnosa.
Tony, infatti, avvertiva l’impeto della sorella, mentre strusciava
il cazzo contro la figa, cercando di stimolarsi il clitoride e le labbra.
I genitori intanto avevano cambiato diverse posizioni. Ora
la madre si trovava supina con le gambe oscenamente spalancate in aria,
appoggiate sulle spalle del marito. Lui si era allungato sopra di lei, sostenendosi
con le mani sul materasso, spingendo il suo grosso cazzo dentro lo scoscio
peloso e slabbrato. Nella stanza oltre ai gemiti della madre si udiva il suono
secco del cazzo che impattava nella figa.
“Slock Slock slock……
I ragazzi erano completamente incantati di fronte a quella
scena.
La madre teneva il marito serrato, affondando le unghie
nella pelle della schiena.
Il padre martellava velocemente la figa della moglie, infilando
ogni tanto la faccia nelle grosse tette per deliziarsi di quelle mollezze naturali.
Era un’immagine di straordinaria sensualità, cui era
impossibile restare indifferenti.
Gli stimoli che i ragazzi si stavano dando reciprocamente, tuttavia,
non si ritennero più sufficienti a soddisfare la loro eccitazione, che aveva
raggiunto la forza di un uragano.
Ora sentivano il bisogno di sfogarsi con un’energia maggiore.
Tony, pertanto, stretto in quell’inferno di sensazioni, peraltro
nutrito da una lussuria incontrollabile, senza più alcun freno inibitorio, seguendo
solo il suo istinto animale, tolse il cazzo dal caldo scoscio della sorella e
puntò la cappella contro l’ingresso della figa.
In preda al delirio estremo dei sensi, infine, decise di
varcare le soglie dell’inferno.
La strusciò su e giù fino a quando il grosso bulbo non fu
avvolto dal dolce tepore delle piccole labbra, che cedettero subito di fronte a
quella forza cieca della natura.
Tony, appena percepì il lieve calore della figa, senza alcun
indugio, ficcò in profondità il resto cazzo, incalzando man mano le pareti, che
percepiva infuocate come lava incandescente.
Jenny, non fece alcuna resistenza, anzi, si predispose come
una cagna in calore a ricevere dentro di se il cazzo del fratello, che peraltro
desiderava ardentemente.
Quindi senza alcuna riluttanza, offrì il suo corpo con gran
disponibilità, fremente ed impaziente di immergersi in quella unione
incestuosa.
Nel momento in cui il cazzo del fratello la penetrò interamente,
si lasciò andare ad un lamento fugace, che a stento riuscì a dominare mordendo
la stoffa delle maniche.
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
Il quartetto di diavoli si era finalmente composto come una
corale sinfonica. Padre, madre e figli, un quartetto di toccata e fuga, uniti
idealmente in una azione armoniosa, accordata solo per dare piacere.
In quello spazio ristretto, diviso solo da una porta, le
azioni si mescolavano nell’aria come se fossero un’unica e impetuosa forza
della natura.
Uno solo spirito vitale di bramosia che animava quei corpi
posseduti dalla lussuria.
Il cazzo di Tony si agitava dentro la figa della sorella
all’unisono con quello del padre, mentre sconquassava quella di sua madre.
I giovani amanti, tuttavia, non avevano la forza e la
costanza degli attempati genitori. Sebbene il loro impeto fosse più intenso, la
loro energia si stava consumando in un breve lasso di tempo.
Tony, infatti, iniziò a sentire i suoi coglioni che si
contorcevano cedendo ai conati di sborra. Il suo sforzo aumentò in modo
esponenziale, spinto dall’impazienza di raggiungere l’orgasmo. Il ragazzo,
quindi, rafforzò il suo ardore, con azioni possenti, animata dal desiderio di raggiungere
quel piacere sublime impossibile ormai da trattenere.
Jenny sentiva la forza che suo fratello imprimeva dentro di
lei, mentre la penetrava con una foga inaudita, tale da farle mancare persino la
forza alle gambe. Tremava e si reggeva a stento sulle ginocchia.
Mmmmmmmm
I gemiti di Jenny erano il segnale di un orgasmo intenso che
le stava sconquassando le pareti vaginali, mentre si contorcevano dagli spasmi.
Mmmmmm siiiiiii mmmm
Tony, fu compiaciuto da quella soave cantilena, che lo fece
arrivare al culmine della sopportazione, quindi si allungò sulla schiena della sorella,
le afferrò le tette, e stringendole con forza scaricò il suo possente carico d’adrenalina
nell’utero già tormentato dagli orgasmi.
Ci furono alcuni minuti d’intenso movimento dei corpi, prima
che il lume della ragione arrivasse a schiarire le idee.
Fu Jenny la prima a riprendersi da quel caos dei sensi, si
tirò su il pigiama e se la squagliò velocemente come una lepre impaurita, correndo
verso il bagno.
Tony, sorrise, poi diede l’ultima occhiata. Il padre era in
piedi sul letto che menava il cazzo, mentre la madre genuflessa sotto di lui
teneva la bocca aperta in attesa di ricevere il nettare degli dei.
Per lui quel giorno era iniziata una vita nuova.
Così va la vita
Guzzon59 (claudiogusson@ymail.com)
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